martedì 3 giugno 2014

Pliss&Zeus

Solita conferenza stampa faraonica di Fbi e polizie europee per quella che è un'operazione importante ma anche abbastanza scontata.
Il gameover appartiene ad un gruppo di malware con comando centralizzato ideato nel 2007 e che fino al 2011, quando cioè fu introdotta una variante che si serve di un circuito P2P, era facile individuare e disattivare.
I network peer to peer sono estremamente difficili da determinare ed abbattere.
Nel corso degli anni sono state effettuate varie operazioni nei confronti di persone che si servivano di questo malware.
Parte degli indiziati dell'operazione Trovar infatti, era già in carcere in Inghilterra per reati connessi a questo sistema che permette il furto di dati per l'accesso ai sistemi finanziari.

Quello che probabilmente ha spinto Microsoft, principale danneggiata da questo trojan, e gli investigatori a chiudere il cerchio su Bogachev, presunto leader del sodalizio criminale, è il particolare grado di perfezione raggiunto da Zeus negli ultimi mesi con un crittaggio che gli permetteva di bypassare firewall e antivirus, e il timore che gameover stesse per essere venduto a dei "pesci grossi".
Non i soliti criminali che si accontentavano di prosciugare i conti di suorine americane e indiani nativi, ma gente che vuole sovvertire i centri economici mondiali.



Forse ancora più importante è la notizia del lockaggio delle apparecchiature mobili Apple in Australia, ad opera di un hacker o un gruppo che amano farsi chiamare Oleg Pliss (esiste veramente un ingegnere dell'oracle con questo nome ma non è il colpevole).
La Apple che insiste, nonostante alcuni contestino da tempo questa sua versione, nell'affermare che è impossibile penetrare l'iCloud, è comunque confortata dai dati di questa intrusione.
Molto probabilmente le credenziali sono state rubate perchè gli utenti non hanno seguito la procedura su più passaggi ed hanno usato la stessa password per altri dispositivi.
Su quelli hanno agito gli hackers.
Negli ultimi giorni Oleg Pliss è arrivato in America.

E' preoccupante non tanto l'incremento del crimine basato su ransomware, quanto il fatto che i bloccaggi con richieste di riscatto stiano passando da desktop a mobile.

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