venerdì 20 settembre 2013
Sul Fiorello graziato
La grazia a Fiorello, venne data una decina d’anni fa.
Se oggi stiamo a parlare della gag di un intrattenitore, come fosse una questione di stato, allora vuol dire, che i tempi sono cambiati, e non in meglio.
Non mi sembra che Fiorello abbia calcato molto la mano, in quella sorta di parodia.
Stiamo in fondo parlando dello stesso artista, che prima di iniziare l’ultima avventura televisiva miliardaria su Raiuno, andò in visita a palazzo Grazioli, non si è mai capito a fare che.
Dieci anni fa, le battaglie politiche non si combattevano a colpi di veleni e bugie sparsi sui giornali.
E Fiorello non era un politico.
Non teneva sotto scacco un Paese, per una questione sua personale.
Forse un po’ di compassione gli era anche dovuta.
I siparietti di Feltri, che va nelle televisioni di famiglia e si agita per l’imu, o disquisisce sul suo giornale, sulla differenza di capacità amatoria tra uomo e donna, sono anche simpatici.
Però hanno francamente stufato.
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