Ci sono due temi di cui dobbiamo parlare a viso aperto. Il primo è che quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l'aggressione sessista: che sia apparentemente innocua, semplice gossip, o violenta, assume sempre la forma di minaccia sessuale, usa un lessico che parla di umiliazioni e di sottomissioni. E questa davvero è una questione grande, diffusa, collettiva. Non bisogna più aver paura di dire che è una cultura sotterranea in qualche forma condivisa. Io dico: un'emergenza, in Italia. Perché le donne muoiono per mano degli uomini ogni giorno, ed è in fondo considerata sempre una fatalità, un incidente, un raptus. Se questo accade è anche - non solo, ma anche - perché chi poteva farlo non ha mai sollevato con vigore il tema al livello più alto, quello istituzionale. Dunque facciamolo, finalmente".
"Al principio abbiamo individuato un sito, di cui è titolare Antonio Mattia, che aveva diffuso la foto di una nudista spacciandola per Laura ed aveva dato il via ai commenti sessisti. Abbiamo informato la polizia postale. La reazione dell'uomo alla visita delle forze dell'ordine è stata una denuncia di violazione della privacy a cui hanno fatto seguito in rete accuse di abuso di potere, subito riprese da esponenti politici della destra"
"Io ho chiesto di non essere scortata. Non ho paura di camminare per Roma, non ho paura di andare da casa in ufficio. Può accadere qualsiasi cosa in qualsiasi momento, certo, ma questo vale per chiunque. Piuttosto mi pare molto più grave, molto più pericoloso che si diffonda in rete una cultura della minaccia tollerata e giudicata tutt'al più, come certi hanno scritto, una "burla". Mi sento molto più vulnerabile quando penso che chiunque, aprendo un computer, anche mia figlia, anche i suoi amici, anche i ragazzi giovanissimi che vivono connessi al computer possono vedere il mio volto sovrapposto a quello di una donna sgozzata. Mi domando che effetti profondi e di lungo periodo, fra i più giovani, un'immagine così possa avere"
.repubblica
Senza voler sottovalutare la gravità di quanto sta accadendo, bisogna che ognuno si assuma le proprie responsabilità .
La signora Boldrini e il suo staff non hanno esperienza di governo, e i risultati si vedono .
Se all'indomani dell'uscita della foto del nudo, avesse rilasciato una dichiarazione ufficiale per smentire che il soggetto in questione fosse lei, non si sarebbero scatenate nè la violenza verbale, nè le illazioni sulla presunta superscorta pretesa dalla polizia postale .
Quando sono emerse le prime notizie sul siluramento del dott. Truzzi, avrebbe dovuto chiarire la vicenda, senza permettere ai giornali di ricamarci sopra .
Riifiutare la scorta per dimostrare che non si ha paura, non è per nulla un gran gesto .
La Digos e i servizi di informazione, sono in grado di stabilire il livello di pericolo .
Sottrarsi alla scorta o pretenderne una minima, significa mettere a repentaglio le vite degli agenti assegnati, quelle dei famigliari e quelle delle persone che si trovano nei luoghi di passaggio .
In Italia non si può parlare di migranti in maniera così poetica come lo si farebbe in un Paese senza problemi .
Da noi più del 30% della popolazione carceraria, è costituita da stranieri .
La figura del migrante è associata alla delinquenza comune .
Siamo in recessione .
Per l'Italiano medio, lo straniero è colui che gli ruba il lavoro .
Non si può dichiarare candidamente che non si era a conoscenza della miseria che c'è in Italia .
In questa maniera si fomenta l'odio .
Questi sono tutti accorgimenti che una persona che occupa una posizione istituzionale di rango, deve conoscere per comportarsi di conseguenza .
E anche il direttore della polizia postale, non deve aspettare che il potere politico gli dia semaforo verde, per parlare o agire .
La semplice dichiarazione sulle "novità" ha esasperato ulteriormente gli animi .
Insomma quanto bisogna aspettare per vedere un pò di professionalità in questa nazione ?
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