lunedì 10 dicembre 2012

Paletti






Il post che la polizia delle comunicazioni oscuro' nel 2011, penso lasciasse l'opportunita' a chi lo aveva scritto, di spiegarne le ragioni e di evidenziare la goliardia, qualora vi fosse .

Un Tweet, per sua natura, è breve e secco .
In questo in particolare, non c'è nulla che faccia intuire se si tratta di uno scherzo, un invito o di un'intenzione .
Credo che la giornalista non sia particolarmente esperta in tecnica delle comunicazioni, perchè lo ha scritto come fosse un articolo .
Un concetto cambia in forma ed incisivita' a seconda del mezzo, sia esso blog, forum o social media, e anche all'interno della stessa piattaforma .
Una cosa è scrivere su Tumblr ad esempio, altro è renderla su Twitter .

Percio' in questo caso l'interpretazione non puo' essere molto varia,  e tende verso l'istigazione, se non addirittura verso un omicidio premeditato, ed è il magistrato che ha piu' potere .
Qualsiasi cosa egli decida, qualora intervenga, non si puo' obiettare piu' di tanto .

Ovviamente c'è l'attenuante dell'emotivita' .
Quella sera dopo l'annuncio, c'era una bolgia online .
Pero' sarebbe ora, che almeno i professionisti della penna virtuale, si rendessero conto che è ora di cambiare registro e di comportarsi in maniera piu' responsabile .
Un periodo di crisi economica e politica, lo impone .

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