| ||
Mentre si avvicina la fine del boss corleonese, credo che un paio di crude considerazioni, siano necessarie .
Mi dispiace per Angelo, che a oggi è ancora vittima degli attacchi dei finti duri e puri .
Credo che nessuno possa comprendere quello che ha patito durante la latitanza prima, e al rientro dopo .
Ciascuno di noi deve subire il destino di essere nato figlio di, ma nessuno ha il dovere di infliggerci colpe che nostre non sono .
Quello che Angelo ha sempre chiesto, erano i diritti che spettano a un carcerato come suo padre, nulla di piu' .
Ha agito da figlio , con la forza che lo contraddistingue, e conscio del massacro mediatico che lo attendeva .
Quelli che pensano di avere l'esclusiva sul dolore, si mostrano per quello che sono : avvoltoi .
E' inutile fare un plauso alla lettura degli articoli della Costituzione, se poi si negano i diritti dei detenuti e li si ricatta, chiedendone il pentimento .
Al di la' delle responsabilita' di Bernardo Provenzano, che nessuno nega ci siano, credo che a un certo punto, bisognera' ascoltarle le verita' della famiglia .
Non saranno piacevoli come quelle delle sirene della ricotta e cicoria, ma permetteranno di chiudere il cerchio, di assegnare delle responsabilita' .
Prima o poi, verra' il redde rationem per tutti .
Un cadavere non chiude le porte della verita' , anche se a certi piacerebbe .
Nessun commento:
Posta un commento