martedì 18 settembre 2012

L'uomo del Sud ha rotto il silenzio

«Sono stato considerato un appestato, esiliato da Corleone, volevano cacciarmi anche da Padova. Hanno cercato di infangare anche chi mi ha aiutato. Con questo libro ho cercato di mostrarmi per quello che sono. Di svelare particolari della mia vita. Non sono il boss prepotente e sbruffone che hanno dipinto. Sono un uomo che vuole riappropriarsi della sua vita. Anche se mi chiamo Riina».

ESCLUSIVO – Totò Riina, parla il figlio: “Non fu Provenzano a tradire mio padre” | Focus

Disse che gli uomini del Sud parlano poco, ma forse intendeva che parlano al momento giusto .

Checche' ne diranno quelli dell'antimafia certificata, Salvo Riina rivendica un diritto che gli spetta, che e' quello di essere parte di questa nostra societa', e di farlo come egli meglio crede .
Ironia della sorte, conferma a pochi giorni di distanza, quanto detto dal prefetto De Gennaro in commissione, che cioe' quella delle due anime di cosa nostra rappresentate da Riina e Provenzano, era una storiella buona per vendere i giornali . Non ci fu nessun tradimento .

Con Mandala' che ha ripreso a scrivere sul blog, anche questa intervista mostra come chi e' o e' stato mafioso, e' al passo con i tempi e sfrutta i mezzi a sua disposizione .
Credo debba gestire con parsimonia le sue apparizioni, per non entrare in quel pentolone di chiacchieroni che ruota attorno alla cosa de noantri .
Auguro con tutto il cuore al piccolo Riina di ricostruirsi la vita che sogna .

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