domenica 23 settembre 2012

Le bizze di Cellino

Con quegli occhi cosi' azzurri, di certo non posso parlarne male .
Pero' spiace che si sottoponga al solito fuoco di fila, a causa di quel carattere un po' rissoso che ha.
Chi stamattina ha letto le news del comunicato notturno da Miami, che lo faceva entrare in rotta di collisione con il prefetto di Cagliari, una sorta di inchino al contrario, e non mastica di calcio, quello vero, antico, avra' pensato ad un Cellino impazzito, arrogante, come lo ha definito il solito bacchettone di Repubblica .

Io me lo ricordo quand'ero ragazzina, e il Cagliari bazzicava tra A e B, questo presidente istrionico, combattivo, pieno di passione, che lunedi' notte stava sempre al processo, in diretta o collegato, e difendeva con le unghie e con i denti, la sua squadra e la sua terra .
Ce l'aveva con gli arbitri, la federazione, le altre societa' .
Esprimeva il disagio di quel calcio che non ha i mezzi delle grandi, ma che vuol pur sempre esserci .
Rivendicava semplicemente il diritto di esistere e  giocarsela in maniera dignitosa, alla pari .

Certo Cellino e' nato ricco, ma non e' che se ne sia stato con le mani in mano : ha lavorato sin da quando era ragazzo, ha girato il mondo, con i fratelli e alle sorelle ha allargato quell'impero passatogli dal padre .
Ha anche stretto ottimi rapporti con la crema dell'imprenditoria Italiana .
Subi' l'onta del carcere .
Pero' si e' rialzato come nulla fosse, si fa per dire, e ha continuato a combattere, per se, la sua azienda e la sua squadra, per quella sua terra nota solo per le pecore e i banditi .
Poi se ne volo' in America per minacce subite, o per convenienza, chissa' .

Se fosse un bamboccione arricchito, uno che gode nel giocare il ruolo del padrone, avrebbe semplicemente svenduto la squadra, come ha spesso minacciato, e se ne sarebbe uscito per sempre .
E invece no .
Continua a star la', a dare del filo da torcere a tutti, dal prefetto al presidente della federazione, perche' non e' uno che abbassa la testa cosi' facilmente .
Lui e' quello che in tempi non sospetti, cioe' quando nessuno lo fa, alza la voce e mostra l'ipocrisia e l'incongruenza di un sistema fatiscente
Certo potrebbe essere piu' diplomatico, ma il sangue che gli scorre nelle vene non lo si puo' cambiare .
Meglio un Cellino bizzoso, che mille sanguisughe mansuete .

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