Tutti contro Clemente

Sì, come Lei accenna, sono gay su Facebook e su Twitter, sono gay davanti ai miei amici e ai miei colleghi. Ho “ammesso” questa vergogna (perché Lei, Generale, sembra considerarla tale) già da parecchio tempo. In caserma sanno di me da circa 12 anni e, Le sembrerà strano, ma pare che ai colleghi e soprattutto ai miei Superiori gerarchici non interessi proprio nulla del mio orientamento sessuale. E’ per questo che nell’anno del Signore 2012 mi ha fatto impressione leggere certe affermazioni da parte del Vice Comandante di una delle più importanti Istituzione della nostra Repubblica, l’Arma dei Carabinieri.

Cosa vuol dire, come dice in un passaggio del suo discorso, che “ammettere di essere gay non è pertinente allo status di Carabiniere”? Io non vado in giro con un cartello appeso al collo con su scritto “omosessuale” ne quando mi presento dico “piacere, sono l’App.Sc Strati e sono gay”. Io cerco di essere quello che sono davanti a tutti senza dovermi più nascondere e comportandomi con naturalezza, cercando di dimostrare ai colleghi che non c’è nulla di male nell’essere gay, che la vita sessuale di ciascun militare non condiziona in alcun modo l’attività operativa.

Marcello Strati


E invece pare il contrario .
L'esibizionismo sembra essere la miglior arma che avete .
Ecco io non capisco appunto come la vita sessuale di un appartenente delle forze dell'ordine, possa fare la differenza .
Se bisogna "dimostrare ai colleghi", allora vuol dire che qualcosa di eclatante bisogna fare .
O dimostrarlo su Facebook a che serve ?


Adesso pare che la famiglia del carabiniere Panarello, morto suicida nelle settimane scorse, voglia andare per vie legali .
Ci fosse qualcuno in questo Paese che ci garantisca che quelle parole sono state pronunciate, che garantisca al generale Gasparri il diritto alla difesa .
Se si dimettera' o verra' trasferito o quant'altro, non avete dimostrato di essere migliori di lui .
Siete il popolo di Facebook, e basta .