sabato 7 luglio 2012

I silenzi di Gianni

Lascerà L'Aquila dopo aver salutato la sua squadra che pubblicamente ha sempre elogiato. Ai suoi collaboratori più stretti ha spiegato che come in silenzio è tornato a lavorare dopo 15 giorni di arresti domiciliari per l'inchiesta che lo ha inchiodato, così ora, a 11 anni dai fatti della scuola Diaz, esce di scena in silenzio.   pdn




Il dott. Ciccimarra e' un altro bravo poliziotto, di quelli di cui c'e' bisogno qui in Abruzzo, e che adesso, sottoposto all'operazione simpatia di Manganelli e Cancellieri , non osa nemmeno mettere il naso fuori dalla porta .
Questi silenzi orchestrati, fanno innanzitutto dimenticare quello che fu effettivamente il G8, cioe' una manifestazione che porto' a Genova migliaia di persone con il preciso intento di creare confusione .
Poliziotti e carabinieri, furono picchiati per davvero e non per coincidenza, e soprattutto non perche' loro picchiarono per primi .
C'e' un manipolo di gente che puntualmente si riversa sulle strade del mondo, in occasione di tali manifestazioni, allo scopo di generare caos .
Questa e' l'idea che hanno di democrazia .

La sentenza della Diaz non delegittima tanto la polizia come molti ci vogliono far credere, ma legittima i delinquenti .
Si tratta di un verdetto che ha risentito delle pressioni fatte da criminali, non dai politici o dai poteri forti come spesso si insinua .



Qualche anno fa, uno che campa di certi gesti, gli lancio' un agguato mediatico all'uscita della prefettura di Napoli (erano i tempi della spazzatura) e comincio' a tempestarlo di domande e di insulti .
Gianni De Gennaro continuo' a camminare come niente fosse, al solito immerso nei suoi silenzi inesplorabili .
E oggi continua su quella strada, tra crocifissione e immolazione .
Credo che in qualche modo, la cosa lo faccia anche contento, come a creargli una sorta di universo tutto suo, irraggiungibile .
Oggi pero' in ballo non c'e' solo la sua persona o la sua onorabilita', ma altri poliziotti a lui cari, e non solo per ragioni di lavoro .

La piazza vuole la sua testa .
E lui non gliela deve dare . Una resa non avrebbe senso .
Ma deve uscire dal covo, e insegnare a questa gente qual e' la differenza tra onesta' e malafede .
Deve mostrare i veri farabutti, e di certo non sono quelli cacciati a calci fuori dalla polizia .
E' venuta l'ora di tirare fuori la verita', quella che non piace, quella che molti non vogliono ascoltare .
E' una verita fatta di ragazzini che vanno per le strade fatti di crack e alcohol , una verita' di gente che va allo stadio con le spranghe .
E' la verita' di potenti che premono per avere risultati e gloria a tutti i costi .
Deve gridare tutte quelle verita' che ha taciuto e negato sinora, ma che ci sono .

E' ora di parlare forte e chiaro .
Se non e' in grado di farlo nemmeno stavolta, allora dovrebbe seriamente pensare alle dimissioni .
Pero' significherebbe darla vinta ai delinquenti, quelli di ieri e di oggi .
Significherebbe veder cancellate decadi di lotta alla criminalita' .

E' una responsabilita' che De Gennaro deve prendersi, una volta per tutte .
Non e' stato facile scrivere certe cose ad una persona che per me rappresenta cosi' tanto, ma qualcuno doveva pur farlo .

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