giovedì 12 luglio 2012

Boko Haram e l'ipocrisia dell'America Finche' c'e' guerra, c'e' speranza

Le stragi in Nigeria sono all'ordine del giorno e le televisioni Italiane, ne danno notizia prevalentemente in relazione a quelle di Cristiani .
In realta', come illustrato ieri da un gruppo di studio composto da Cristiani e Musulmani, la violenza contro i fedeli, e' solo espressione finale di una situazione caratterizzata da estrema poverta', lotte politiche ed ingiustizia sociale, che affliggono la Nigeria .
E' stato chiesto a gran voce da piu' parti, l'inserimento del gruppo terroristico Boko Haram, nella lista delle organizzazioni terroristiche straniere messe al bando dal governo Americano, che attualmente riconosce come terroristi solo tre elementi di spicco del gruppo .
All'appello lanciato davanti al congresso Americano, dal presidente dell'associazione Cristiana della Nigeria, l' assistente del segretario di Stato in materia di Paesi Africani ha risposto che l'inclusione, servirebbe solo a dare al gruppo maggior importanza e consapevolezza del proprio potere, il che risulterebbe in una escalation delle violenze .
Johnnie Carson  e' dell'opinione che la questione vada risolta con una strategia piu' "globale e sofisticata", volta a migliorare il sistema di governo Nigeriano .

Per essere incluso nella FTO Americana (lista organizzazioni terroristiche straniere), un gruppo terroristico deve rispondere a tre criteri : deve essere straniero, deve condurre attivita' terroristica quantitativamente e qualitativamente rispondente ai parametri enunciati da appositi capitoli di legge, e deve essere una minaccia (in termini di relazioni internazionali, stabilita' economica e difesa nazionale ) per l'America e per i suoi cittadini .
Indubbiamente Boko Haram descritta dalla nostra intelligence, come una nuova al Qaeda, ha raggiunto autonomia e pericolosita' tale, da poter essere annoverata nella lista .
Alcuni studi descrivono la guerriglia in Nigeria, come una nuova Bosnia .
L'inclusione nella lista, permetterebbe non solo l'applicazione di sanzioni e quindi il blocco di beni e flussi di denaro sospetti, ma stabilirebbe i limiti legali entro cui poi giudicare gli appartenenti all'organizzazione .
Bloccherebbe, oltre alle aziende straniere, anche l'ingresso di organizzazioni umanitarie, e quindi in un certo senso la mediazione, per poi dare l'impressione che gli Stati Uniti stiano effettivamente governando la Nigeria, piu' che costituire un semplice interlocutore .

A mio modesto parere Carson, ha introdotto argomenti che sarebbero validi in una fase iniziale degli scontri , quando ancora l'incoraggiamento del dialogo e la promozione delle politiche sociali avrebbero senso .
In questa fase, la repressione militare, e' l'unico mezzo a disposizione per stroncare Boko Haram .
Ma la Nigeria e' una terra che vede in gioco grandi interessi economici, per lo piu' energetici, e si preferisce lasciare le cose cosi', finche' si puo' .
Quindi i Cristiani e altri come loro, continueranno a morire ancora per lungo tempo e ci faranno credere che e' semplicemente una questione religiosa .



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