giovedì 14 giugno 2012

Dichiarazione spontanea Potenza ed esame teste Melisurgo

Dichiarazione spontanea di Bruno Potenza

Spiega quali erano i volumi d'affari medi (circa tremila persone a 110 euro ) e i giri di denaro, in assegni o contanti, che dovevano coprire le spese .
Esclude che sul suo conto e su quello degli altri famigliari, siano transitati proventi di usura .
Chiarisce che le polizze provengono da proventi leciti .

Guglielmo Melisurgo nato a Napoli il 17 Maggio 1956

Viene sentito in qualita' di ispettore Cariparma .
In seguito a notizie ricevute a mezzo stampa, sull'operazione Megaride, a Settembre 2011, gli viene dato l'incarico di effettuare accertamenti ispettivi per individuare profili di responsabilita' ed altre infrazioni .
L'indagine conoscitiva richiesta dai superiori, ha la scopo di accertare punti di attenzione da sviluppare ma non responsabilita' specifiche .
Spiega alla presidente Romano, come la questione delle polizze sia uno dei tre punti cardine della risultante delle sue indagini .
In relazione a queste, accerta il trasferimento di grandi volumi di denaro sotto forma di polizze, circa 900000 Euro, cosa che attira la sua attenzione, dalla banca alla societa' emittente .
Questo trasferimento non intacca la possibilita' di tracciare il flusso .
Il denaro, inizialmente, era frutto della vincita di un gratta e vinci .
Successivamente una parte rientra e viene riscattata .
In seguito ad interrogazione, si dice sicuro che l'operazione sia stata eseguita dalla matricola Di Pesa.
Anche il rientro e' perfettamente tracciabile .
Sulle firme della Di Pesa e di Antonio Potenza, dichiara di non essere certo che siano originali, ma di non avere effettuato alcuna verifica peritale .
Dice che queste operazioni sono legittime e vi possono essere varie motivazioni che spingono ad effettuarle .
Alla difesa che chiede se sia a conoscenza di una mail in cui la Di Pesa denunciava il proprio errore nel trasferimento delle polizze, risponde negativamente .
Ricorda vagamente di aver letto un rapporto nel 2009 che accertava che non vi fossero azioni illecite da parte della Di Pesa .
I cambi di assegni fuori conto non possono essere autorizzati dal responsabile, quindi la Di Pesa non puo' averlo fatto .
Al pubblico ministero Amato che gli chiede se sapesse di una trasferimento della stessa funzionaria, risponde in maniera affermativa ma non ne conosce circostanze e ragioni .
Afferma che la tracciabilita' non esclude la natura sospetta dell'operazione, ma non sa se dopo il trasferimento sia effettivamente possibile rilevare la presenza delle quote disinvestite, perche' non e' di sua competenza .


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