martedì 29 maggio 2012

Francis Grat sale in cattedra

A coloro i quali, alla luce degli accadimenti della Diaz, vanno in giro blaterando che il direttore centrale dell'anticrimine e' un picchiatore e un bugiardo, consiglio vivamente di ascoltarsi la registrazione della sua testimonianza al processo Megaride .
Ne viene fuori l'immagine di un uomo retto, rigoroso, attento al particolare, ligio al dovere verso lo stato di cui e' servitore e verso il corpo di appartenenza, una persona che non scende a compromessi .
Francesco Gratteri e' un uomo tutto d'un pezzo che non macchierebbe d'infamia se stesso o il suo ufficio per Pisani e nemmeno per un De Gennaro .
Mi si potrebbe obiettare che e' un grande attore . Dubito sia cosi', perche' i fatti parlano per lui .
Sicuramente e' una vecchia volpe di stampo Calabro, che spaventa chi delinque .



La sua testimonianza, molto cristallina e lineare, si e' sviluppata sulla falsariga di quella di Caldarozzi, ma rispetto al collega, probabilmente personalita' e caratteri differenti, all'apparenza algido il romano, e' stato piu' prodigo di particolari circa i meccanismi che regolano le dinamiche del servizio centrale, senza mai andare oltre il percorso impostogli dal pubblico ministero .
A differenza di certi colleghi che lo hanno preceduto, lasciandosi prendere dalla paura di restare coinvolti in qualche pasticcio, Gratteri ha semplicemente ribadito eventi e metodi che hanno caratterizzato e caratterizzano ancora l'operato suo, e dei suoi uomini .
Non ha deposto per proteggere nessuno, tantomeno se stesso, e questo ne ha sicuramente facilitato il compito .
Nonostante i tentativi un po' maldestri e insistenti della pubblica accusa, indotti dal contro-esame della difesa, di portarlo all'errore, o per lo meno di fargli ammettere anche solo una supposizione su possibili comportamenti scorretti del suo sottoposto, non e' caduto nel tranello .
D'altra parte non aveva niente da nascondere .
La teoria del do ut des alla maniera intesa dal dott. Amato, come osservai a margine della testimonianza del dott. Caldarozzi, coinvolgerebbe il servizio centrale e molte altre questure, creando un'improponibile associazione a delinquere di stampo poliziesco, che la magistratura stessa, non avrebbe potuto ignorare per molto tempo .
Cio' non esclude automaticamente Pisani da eventuali colpe o mancanze, ma mette in chiaro che il servizio centrale operativo non copre, se messo a conoscenza, l'operato di uomini che vanno fuori dalle righe .

La fermezza della testimonianza del dott. Gratteri, soprattutto nel corso delle battute finali dell'esame, ha messo decisamente in riga anche il pubblico ministero, stranamente calmo e pacifico e probabilmente conscio del fatto che da questa serie di testimonianze non puo' trarre granche' a suo favore .

Con un ufficio e un capo, che lavorano in questa maniera, ci sta anche l'errore in buona fede, sia esso a Genova, Brindisi o in qualsiasi altro posto .
Un accoppiata Cirillo-Gratteri per il prossimo valzer di poltrone al super-vertice, nel momento delicato che stiamo vivendo, sarebbe una mossa azzeccata .
Glielo auguro di cuore .

2 commenti:

  1. Cara Balqis,
    ho letto con piacere il tuo articolo che trovo acuto e corretto.
    Conosco Francesco Gratteri da quando, ragazzi in vacanza, facevamo parte della stessa comitiva al mare. Anche allora era appassionato al suo lavoro (era nell'antimafia se mi ricordo bene), serio e molto corretto.
    Non lo vedo da parecchi anni e purtroppo ci siamo persi di vista, ma non credo sia cambiato...
    grazie per avermelo ricordato
    Valeria Loschiavo

    non ho un account Google ma la mia mail è: valerialoschiavo11@yahoo.it

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    1. grazie della tua testimonianza
      Mi ha fatto molto piacere
      Se sei facebook, aggiungimi cosi' ci teniamo in contatto
      ^_^

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