L’analisi su cromosoma Y e’ quella che permette di ottenere migliori risultati per un uomo, perche’ si basa sulla trasmissione del carattere maschile da padre a figlio , quindi la comparazione con il DNA del fratello, fu effettivamente una mossa giusta .
Quello che a me pare strano pero’, e’ che non fu effettuata su Angelo o Francesco Paolo, visto che il loro DNA avrebbe fornito minor margine di errore, e ci sarebbe stata anche maggior certezza di parentela visto che non possiamo dire con certezza che Bernardo, Salvatore e Simone siano effettivamente figli dello stesso padre, e il materiale biologico sarebbe stato ottenuto molto piu’ facilmente .
Credo che se gli fosse stato chiesto senza ordinanze del giudice, i figli lo avrebbero dato spontaneamente, e comunque il tutto avrebbe richiesto meno tempo e fatica di quanto si fece per andare nella clinica dove si opero’ il fratello di Provenzano per ottenere il prelievo di campioni e cartelle .
In seguito all’operazione grande mandamento, nel Gennaio 2005, gli investigatori vengono a sapere del viaggio a Marsiglia da Cusimano, che si pente nel giro di poche ore, senza starci tanto a pensare, e da Lo Verso, altro loquace soggetto, quando si tratta di riferire di Provenzano, nonche’ uno dei componenti della catena rifornimento panni puliti .
In seguito a rogatoria internazionale, Grasso e i suoi uomini, si recano a Marsiglia, ottengono cartelle, campioni biologici e la foto dell’anziano Corleonese, che era stata apposta sulla carta di identita’, fornitagli prima del viaggio .
I fatti fin ora narrati, vengono riportati con alcune varianti dai giornali dell’epoca .
Cio’ potrebbe accadere perche’ vi furono fughe di notizie e notizie centellinate, ma e’ come se gli inquirenti volessero confondere con premeditazione, e non perche’ avevano paura di scoprirsi, ma poiche’ per qualche ragione, non dovevamo e non dobbiamo sapere tutto .
La maggior parte delle risorse disponubili, colloca i ricoveri di Provenzano nel 2003, ma ce ne e’ qualcuna, tra queste su Wikipedia, fonte modificabile da chiunque, sia Inglese che Italiana , che parla del 2002 .

Per quello che riguarda le sembianze del Provenzano, alcuni riportano che gli investigatori le ricostruiscono interrogando il personale delle cliniche, altri dicono che ottenero la foto dalla carta di identita’ .
Fatto sta, che a meta’ del 2005, il procuratore Grasso in conferenza stampa, mostra nuovi identikit, che sono mere elaborazioni elettroniche ottenibili da evoluzioni della classica foto da giovane di cui disponiamo . Lo sguardo, confrontato con quello della foto dell’arresto, e gli zigomi, troppo pronunciati, non sono proprio i suoi .
Si era ottenuto un risultato nettamente migliore con Zagaria , e senza l’ausilio di medici o pentiti .
Qualsiasi fosse l’anno esatto dell’intervento, conservare un campione biologico, per quanto altre nazioni siano molto piu’ precise di noi nelle procedure, per due anni almeno, pare impresa priva di significato . Stiamo parlando di sangue o urine o campioni tissutali di prostata di natura tumorali, che in cliniche Francesi e Tedesche, hanno a bizzeffe, perche’ all’avanguardia, quindi dubito conservassero quelle di Provenzano per ricerche o studi accademici . Pur non conoscendo i protocolli di conservazione di materiale biologico adottati , non credo si andrebbe al di la’ dei 6-12 mesi .
Nemmeno e’ possibile che la rogatoria abbia chiesto direttamente il DNA, qualora fosse a disposizione .
Il protocollo sulle banche dati DNA fu ratificato dalla Francia a meta’ del 2007, e reso esecutivo a Dicembre dello stesso anno .
Caso strano, o forse no, in Italia il protocollo fu rigettato a Marzo 2006, esattamente un mese prima della cattura di Provenzano, e poi ratificato nel 2009 .
Il giorno stesso della cattura, il procuratore Grasso nega si procedera’ all’esame del DNA, dicendo che non ve n’e’ motivo .
Ma poi qualche organo di stampa riporta che la dottoressa Paola Di Simone, della scientifica, esegue l’esame su residui di capelli e saliva trovati nella reggia di Provenzano, accanto a cicoria e ricotta . Sarebbero dovute bastare le cicatrici su collo e zone operate (tre in totale), ma dacche’ quel DNA non si doveva fare, poi si fece , a quanto pare .
Mi posso anche sbagliare, ma secondo me, quel DNA non ce lo avevano .
Pero’ un bravo giocatore di poker, certi trucchetti li conosce .
Se l’emissario avesse potuto procurare i campioni biologici richiesti, sarebbe stato tanto di guadagnato .
Chi potrebbe dubitare della parola del dott. Grasso e rifilargli una sola ?
Ma l’uomo i campioni non li aveva , e non necessariamente perche’ fosse un truffatore, e si dileguo’ .
Se la storia del DNA fosse vera, gli inquirenti avrebbero in mano molti elementi circa la permanenza di Provenzano in Francia, e li fornirebbero all’inchiesta su Attilio Manca, ma non lo fanno, perche’ probabilmente, non hanno piu’ di tanto, cioe’ quanto fornito dai pentiti .
E non credo che certi dati, potrebbero danneggiare eventuali indagini o segreti di Stato .
Qualche giorno fa e’ stato pubblicato il referto dell’esame autoptico del giovane urologo .
I famigliari insistono molto sul fatto che fosse mancino .
Mi permetto di dire, che pur non avendo altri buchi sul corpo, sarebbe potuto essere stato impossibilitato a praticarsene uno a destra, perche’ li’ era difficile trovare la vena .
Io ad esempio ho delle vene molto profonde, e se l’infermiere non e’ abbastanza esperto, impiega di solito anche un quarto d’ora per prelevarmi il sangue .
Il giovane e’ morto poco prima della mezzanotte, ed ha ingerito cibo un paio d’ore prima . Non vi sono pero’ residui di preparazione, della cena e delle siringhe.
La vicina afferma di aver sentito sbattere la porta, trovata poi non chiusa come al solito dall’interno, una sola volta verso le dieci .
E’ possibile, per quanto strano, che abbia mangiato fuori e preso anche il Tranquirit, si sia preparato le siringhe sempre fuori, per un medico e’ agevole farlo in ospedale, e poi sia rientrato e si sia iniettato l’eroina, non necessariamente con l’intenzione di uccidersi .
Sono tutte abitudini lontane dalle sue, a sentire la famiglia, ma non dobbiamo mai dare per scontate le persone, soprattutto quando vivono ormai fuori dal proprio nucleo famigliare e territoriale .
Ci puo’ anche stare che il parente sia responsabile dell’omicidio come si sospetta, ma il fatto che fosse in orbita Provenzano, non necessariamente significa, che lo abbia ammazzato dietro ordine e per causa di Provenzano .
Il non necessariamente e’ ricorrente, perche’ ci sono sempre dei fattori spiazzanti in un’indagine su persone ed eventi .
Non bisogna mai dare nulla per scontato .
Sappiamo che l’urologo si trovava vicino Marsiglia nel periodo dell’intervento di Provenzano, eppure non ne abbiamo la certezza .
Cartelle cliniche e campioni biologici furono ottenuti in men che non si dica, con una bella rogatoria, ma non siamo in grado di sapere, se nei giorni in cui noi abbiamo contezza del ricovero del Provenzano, effettivamente Manca abbia assistito l’anziano Corleonese .
Sappiamo pero’ che
“Avevano ragione i Manca, che dicono che suo figlio ha visitato Provenzano, tutti lo sapevamo che “iddu” era qua"
secondo le parole della sorella del boss Bisignano, dovrebbe averlo visitato nel convento dei frati minori di Sant’Antonio da Padova di Barcellona Pozzo di Gotto, dove era ospite grazie all’amico Fra Salvo Ferro . Quindi sembra strano che Provenzano lo avesse visto a Viterbo .
Un boss, per quanto scosso da una malattia che si protraeva da anni, e che si era aggravata, non segue un medico come un cagnolino .
Nella storia del boss sanguinario, in quella della sua cattura, e in questa di Viterbo , e’ tutto strano .
C’e’ qualcosa, anzi parecchio, che non torna .
La favola dello show dei pacchi di biancheria pulita, non convince piu’ .
Come diceva Poirot nella Lettera rubata, spesso cio’ sembra non e’, e viceversa .
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