mercoledì 25 aprile 2012

Quelli che vogliono fare fuori Cisterna

Si disse che in coincidenza con la presenza di Provenzano a Marsiglia vi sarebbe stato anche l’urologo. Ma sull’episodio non vi fu mai chiarezza. enrico di giacomo

Dimagrito, un po' avvilito e preoccupato, lo « zio » viene dimesso il 4 novembre e resta per alcuni giorni a Marsiglia dove non avrebbe avuto il conforto della moglie. Un dubbio emerso perché nelle richieste di rimborso paradossalmente giunte alla Regione Siciliana si faceva riferimento a un esame a carico della « signora Troia » . corriere giu 2005

Era Saveria, la moglie di Bernardo Provenzano. La microspia "registrava" i singhiozzi.uonna it

A medici ed infermieri delle due cliniche francesi magistrati ed investigatori italiani hanno mostrato anche la fotografia di Saveria Benedetta Palazzolo, la moglie di Provenzano che, anche lei indisturbata, raggiunse Marsiglia per assistere il marito durante i giorni dell' intervento chirurgico. Medici ed infermieri li hanno riconosciuti. Hanno confermato che quel "monsieur Gaspare Troia" e "Madame Marianna Troia", erano in realtà Bernardo Provenzano e sua moglie.repubblica giugno 2005

Il suo successo più grande è stato la cattura di Provenzano. «Provenzano è stato catturato grazie al lavoro di moltissime persone». Un lavoro durato anni. «Un lavoro duro, silenzioso, rigoroso. Stando attenti ai tranelli del boss». Quali tranelli? «Provenzano era un grande illusionista. Faceva credere a tutto il mondo di essere sempre in un posto in cui non era». Alla fine lo avete beccato seguendo un pacco di biancheria. Provenzano nei pizzini faceva continuo riferimento alla protezione ricevuta dal suo “Adorato Gesù Cristo”. «Non si è ancora capito se fosse una singola persona o il nome con cui indicava il suo sistema di protezione».michele prestipino giu 2011

scrutinare la singolare coincidenza tra la pubblicazione, avvenuta sul magazine settimanale “Sette” del 16 giugno 2011 del quotidiano “Il Corriere della sera”, di un ampio reportage, anche fotografico, titolato “La ndrangheta al Nord? Ben più che infiltrazioni” e dedicato al dr. Michele Prestipino e la pubblicazione il giorno successivo della notizia della mia indagine sul medesimo giornale; o di scandagliare le ragioni per cui lo scrivente ed il dr.Vincenzo Macrì sono stati sollevati, a decorrere, dal 16 settembre 2009 delle funzioni di collegamento investigativo con il distretto reggino alberto cisterna 13 ago 2011

A leggere i verbali e le lettere di accusa del dott. Cisterna, di primo acchitto verrebbe da pensare che sono le ultime risorse di un magistrato disperato, uno che sta bluffando .
E pero' a giocare sporco contro gente del calibro di Pignatone e Cortese, gente che non si fa mettere sotto tanto facilmente e che, vuoi per bravura vuoi per altro, casca sempre in piedi, ci si puo' solo rimettere .
Quindi tornando indietro nel tempo, ci si rende conto di quanta poca chiarezza ci sia, attorno alle vicende che coinvolgono Bernardo Provenzano .

La storia di Marsiglia, ad esempio, e' una .
Il Corriere, lo stesso giornale tirato in ballo dal magistrato per i suoi articoli ad orologeria, che a detta di Mazzetta, ma c'e' da crederci visto che spesso i suoi reportages confermano a pieno la tesi, e' una testata vicina a certi ambienti, e ci ha sempre propinato la storiella di Provenzano che ando' a Marsiglia senza moglie .
Repubblica invece, ci illustra come lei fosse li' ad assisterlo .
Il problema e', che l'ammissione della presenza della signora Palazzolo in Francia, equivale ad ammettere che, o i nostri investigatori sono dei gran pirla, il che converrebbe loro, o che sono in malafede .

La famiglia Provenzano per anni, e' stata ascoltata e scrutata in tutte le maniere .
La consegna dei panni puliti, pur passando attraverso molte mani, non poteva non portare al capofamiglia .
Allo stesso modo, la partenza della moglie, non poteva passare inosservata .
La morte dell'urologo Siciliano, addebitata ad un gruppo di Corleonesi che ruotava nella galassia dell'anziano boss, fa a botte con la versione della signora Francese che faceva da traduttrice .
Anche per chi ha familiarita' con una lingua straniera, passare una visita medica e' un incubo, perche' certi dettagli possono sfuggire e compromettere l'indagine che deve portare al responso per un'eventuale terapia o intervento chirurgico .

Quando ero a Muscat, ebbi la fortuna di trovare un oculista Giordano che si era laureato in Italia e che quindi parlava perfettamente l'Italiano .
Andavo sempre da lui non tanto per la bravura, ma perche' mi capiva, nei minimi dettagli .
In medicina il dettaglio e' di vitale importanza.

Se Provenzano, come ci raccontano, ando' a Marsiglia perche' l'urologo era uno dei migliori, a che pro chiamare un'interprete esterna , tanto piu' che un latitante di tale calibro, meno persone lo vedono e meglio e' ?
Perche' ammazzare solo lui, quando in una clinica lo hanno gestito infermiere, medici e impiegati ?
Perche' non far sparire tutte le prove relative alla sua presenza ?

Verra' il giorno che a tutte queste domande qualcuno rispondera', e dovra' essere una di quelle "moltissime persone".

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