Il capitolo sugli anarco-insurrezionalisti e’ stato ampiamente illustrato dal prefetto Manganelli in commissione al senato .
C’e’ da ricordare come anche in questo caso la crisi ne abbia accentuato la gravita’ e lo sviluppo, cavalcando l’onda della disoccupazione e delle rivalse sindacali .
Il movimento e’ estremamente frazionato, ma fortemente proiettato all’aggregazione con gruppi esteri .
Si fa riferimento nella relazione, all’adesione ad un fronte politico Europeo che fa riferimento a posizioni Eurasiatiste .
A mio modesto parere bisogna essere piu’ specifici al riguardo .
Il vero movimento Eurasiatico, il cui massimo ideologo e’ Alexander Dugin, di cui sono estimatrice, e’ certamente influenzato da sentimenti anti-Americani e soprattutto anti-NATO, ma non ha componenti violente .
Queste possono essere ritrovate nei gruppi nazionalisti che in Russia ad esempio, vengono manovrati a sprazzi dall’FSB e dal Cremlino stesso .
Non so quanto poi si possano ritrovare su posizioni vicine, con i gruppi di estrema destra Italiani .
Con riferimento alle rivolte del Maghreb, si riportano solo le azioni ufficiali condotte dai Paesi appartenenti alla coalizione NATO .
Non vi e’ menzione delle riunioni a Washington e Parigi, che sono ormai documentate, dei servizi segreti Americani e Francesi con i gruppi di opposizione e gli esiliati dai regimi, il che aiuterebbe a capire come l’Italia abbia ormai perso quella sfera di influenza che aveva in Africa, e che le puo’ tornare letale dal punto di vista economico e anche per il respingimento dei flussi migratori .
Nemmeno si cita la presenza dei boots on the ground, dei militari Francesi e Inglesi, e forse anche di Americani , anche questo ormai documentato da fonti giornalistiche, in netta disobbedienza dei limiti imposti dal perimetro operativo offerto dalla risoluzione ONU .
Ignorato anche l’intervento, nella fase finale della guerra, delle forze militari del Golfo, Qatar in primis, che stanno anch’esse cercando di ritagliarsi un ruolo nel processo di transizione, traendone vantaggi economici ovviamente .
Probabilmente anche i Servizi Segreti devono esprimersi in regime di politically correct .
La relazione fa spesso menzione di partiti politici di ispirazione Islamica . Sarebbe meglio parlare di Islamismo, da mettere in relazione anche con il legame che si sta instaurando con il regime Saudita, che spesso invia clerici e probabilmente finanzia moschee e gruppi religiosi, con chiari intenti di controllo .
Non si citano apertamente le azioni di disturbo dell’Iran in Siria e Yemen, ma lo si fa intuire .
Mi permetto di osservare che la parte sulla situazione in medio-oriente, per quanto sempre rigorosa, pare leggermente filo-Americana .
Indubbiamente la partenza delle truppe Americane dall’Iraq, puo’ aver incoraggiato la frequenza di attacchi terroristici, ma bisogna tener presente, che il sentimento anti-Americano nella regione, e’ molto forte, soprattutto nella popolazione che non svolge attivita’ estremista .
Quindi la dipartita degli Americani, e’ un elemento positivo che puo’ diminuire le tensioni .
Probabilmente l’analisi sul fronte estero, e’ fortemente influenzata dalle informative ricevute dai servizi segreti esteri e dal personale delle Ambasciate, che non ha propriamente il polso della situazione on the ground, e dipende fortemente dalle polizie locali, che tendono a nascondere le loro realta’ per proteggere i regimi .
Nessun commento:
Posta un commento