giovedì 16 febbraio 2012

Di male in peggio

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  • C'è qualcuno che fa finta di non capire. Le forze dell' ordine costrette ad usare le armi per contrastare chi sta violando in maniera violenta la legge possono sbagliare valutazione ma di sicuro non agiscono come chi vuole uccidere. Definirli assassini nel senso comune del termine, è un errore che piace a chi è sempre dalla parte dei banditi e non dalla parte dei tutori dell'ordine. Che poi chi sbaglia debba pagare il giusto è tutt'altra ovvia cosa. La mia dichiarazione su twitter voleva commentare la vicenda attuale del vigile urbano di Milano e non invece quella più complicata del povero tifoso Sandri.
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     ·  ·  · 14 hours ago via Mobile · 

A volte il silenzio e' d'oro .

L'arma e' lo strumento delle forze dell'ordine , cosi' come le mani e le braccia lo sono per il panettiere .
Nessuno li costringe ad usarli .
La differenza tra un poliziotto e un criminale , sta nell'intenzione .
Il criminale delinque, va contro la legge e danneggia la comunita', mentre il poliziotto o il carabiniere ammazzano per difendere le regole e la societa' a cui essa sono applicate .
Sono entrambi assassini, persone che provocano morte, ma per esigenze diverse .
A volte una sola persona, come nel caso di Roberto Savi ad esempio, puo' incarnare il concetto .
Il bene senza il male non puo' esistere .
Se il poliziotto sbaglia a valutare l'azione da intraprendere e ammazza il ladro, allora e' semplicemente uno sfigato, per usare un'accezione diventata comune ai giorni nostri .

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