mercoledì 1 febbraio 2012

Damiano Lisena e i verbali pirotecnici

"Venne da me l'ispettore Lisena Damiano in servizio presso la squadra mobile di Napoli, il quale mi presentò una richiesta di rilascio dell'autorizzazione a Potenza per l'intero anno solare. Studiai un pò la cosa e sulla scorta della normativa vigente, T.U.L.P.S. e circolari ministeriali, mi feci l'idea che non fosse possibile rilasciare un'autorizzazione per l'intero anno solare. Fui confortato in ciò anche dal collega dottor Annunziata che nell'occasione consultai: trattasi della persona che all'epoca ricopriva l'incarico di primo dirigente dell'ufficio Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Napoli. Comunicai l'esito della mia decisione all'ispettore Lisena Damiano. Successivamente ricevetti la telefonata del dottor Vittorio Pisani, il quale mi disse che non condivideva la decisione da me adottata in quanto, sulla base di una diversa interpretazione da lui proposta, poteva essere rilasciata l'autorizzazione a Bruno Potenza. Nell'occasione mi indicò anche alcune norme o qualche orientamento giurisprudenziale che mi fece pervenire. Gli risposi che mi riservavo di parlarne nuovamente con il collega Annunziata e che all'esito gli avrei fatto sapere. Annunziata mi confermò quanto già ci eravamo detti in precedenza e, dunque, chiamai il collega Pisani al telefono, comunicandogli che restavo convinto della mia idea e che quindi Bruno Potenza non avrebbe ottenuto l'autorizzazione all'uso dei fuochi pirotecnici per l'intero anno solare. Pisani ne prese atto e non aggiunse altro" repubblica

Mi viene chiesto di riferire quanto e` a mia conoscenza in merito alle vicende che riguardano Bruno Potenza e dicoche, poco dopo essere stato assegnato al commissariato di Pozzuoli nel 2006, arrivo` Damiano Lisena che voleva discutere della questione del-l'autorizzazione all'impiego dei fuochi artificiale per il ristorante Villa delle Ninfe da rilasciare a Potenza per l'intero anno solare.
Insomma - spiega l'agente - la questione e` semprestata quella che Bruno Potenza si scocciava di fare la richiesta di autorizzazione di volta in volta per le singole cerimonie e quindi preferiva aver-ne una che lo coprisse per l'anno intero. In quell'occasione appresi quanto sto riferendo perche', se ben ricordo incontrai Lisena direttamente incommissariato dove era giunto in compagnia proprio di Potenza per parlare con il dirigente.
Nell'espormi le ragioni della sua presenza nelnostro ufficio anche in quell'occasione Lisena mi disse che veniva con Bruno Potenza per incarico del "capo", riferendosi al dottor Pisani. Quan-do uscirono dalla stanza del dirigente del commissariato uscii con loro a prendere un caffe` e Potenza piu` volte mi disse che qualora avessi volutoandare a mangiare al suo ristorante si sarebbe messo a disposizione, cosa che pero` non ho mai fatto. Interpretai il fatto che andassimo al bar elo loro contentezza nel senso che che Potenza aveva ottenuto quanto richiedeva.
L'agente infine spiega che Lisena non aveva mai fatto esplicitamente riferimento al rapporto tra Po-tenza e Pisani ma aveva genericamente parlato di amicizia con il "capo" .gdn

Tra le varie cose che non mi tornano in questa vicenda, una e' data dalle spedizioni pirotecniche dell'ispettore Lisena .
E i meccanismi di Google, che fornisce una maggior mole di materiale, mano a mano che aumentano le ricerche, alimentano questo mio tarlo .

Perche' il poliziotto in servizio al commissariato nel 2006 (stesso anno in cui si insedia il dott. Canta) dice che Potenza era andato assieme all'ispettore Lisena, quando chiaramente i verbali, sia di Canta che Mandato, mostrano che Potenza ando' da solo ?
E perche' gli investigatori danno tanta importanza all'uso della parola capo in questo frangente, visto che la prova schiacciante contro il dott. Pisani dovrebbe essere la telefonata fatta al dirigente del commissariato di Pozzuoli, quando il tentativo di ottenere il permesso nel 2006 falli' ?
E siamo sicuri che tutti questi titoli (avvocato, questore, capo) siano usati sempre ed esclusivamente per riferirsi al capo della mobile ?
Pisani non aveva motivo di mentire sulla data dell'incontro con Daniele Conte perche' uno addetto alle bonifiche, con rispetto parlando, non mi pare un assetto da proteggere a tutti i costi,, eppure l'unica prova che lo inchioderebbe , e' quel chiamarlo "capo" durante la telefonata effettuata nel suo ufficio al suo cospetto .


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