sabato 7 gennaio 2012

Trolli

Quando usci' quella brutta pagina su Roberto Straccia su Facebook, la polizia postale disse che si trattava semplicemente di gente che aveva poco da fare, che si divertiva a trascinare gli altri nel loro bieco divertimento .
C'e' una parola Inglese che descrive bene il fenomeno, trolls, e chi come me frequenta i luoghi di discussione virtuale con una certa regolarita', conosce perfettamente i soggetti dediti a questa attivita' .

Mi permetto di dissentire dalla polizia, che certamente sara' cosciente della situazione, ma farne un'analisi e' cosa ben piu' complessa .
Quando ci fu la tragedia di Oslo, si disse che Breivik era un pazzo, uno mentalmente instabile e facilmente soggetto a influenze negative .
Per l'esperienza decennale che ho dei forum di discussione internazionali, dopo aver letto il suo manifesto, mi parve di ritrovare in Breivik, parecchie persone con cui sono solita argomentare da parecchio tempo su temi che spaziano dalla politica alla religione, e non ritengo questi soggetti affatto instabili .
Sono certamente terreno fertile per un indottrinamento d'odio, visto la scarsa dimestichezza che hanno ad interagire con persone di cultura e tradizioni differenti .
Sono molto coscienti degli argomenti che sostengono, e semplicemente spaventati da un'invasione di etnie che metterebbero in pericolo il loro piccolo territorio .

Allo stesso modo, non sottovaluterei la crudelta' di coloro i quali hanno aperto quella pagina facebook e di quelli che oggi, a poche ore dalla notizia del probabile ritrovamento del corpo di Roberto, stanno scherzando in maniera macabra, sulla sua possibile morte in un forum  .
Sono il prodotto di questa nostra societa' malata, senza valori morali e regole , che cercano di esorcizzare la morte attraverso un riso beffardo .
Quando viene a mancare la pietas, anche in una frazione molto piccola e poco rappresentativa, allora questo e' sintomo che c'e' qualcosa che non va, a monte .

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