domenica 25 dicembre 2011

Vittorio Pisani : una persona per bene, un bravo poliziotto e una vicenda non tanto chiara

Mentre leggevo del rinvio a guidizio di Vittorio Pisani qualche giorno fa, mi e' tornato in mente il periodo trascorso a Bologna, una citta’ divisa tra ladri e sbirri .
Gli anni della uno bianca mi hanno insegnato che le questioni riguardanti polizia e carabinieri, sono molto difficili da capire dal di fuori, e coinvolgono equilibri complicati all’interno delle questure e dei commissariati, passando per le procure .
Non sempre il male e’ facilmente distinguibile dal bene, e cio’ che appare, spesso non e’, come direbbe il buon Allan Poe .
Cosi’, essendo piu’ esperta di questioni internazionali che casalinghe e non avendo la benche’ minima idea neppure, di chi fosse il dottor Pisani, mi sono presa la briga di andare a spulciare tra le notizie disponibili .
Non e’ facile capire quanto sia successo, basandosi su una ricerca attraverso Google, ma si puo’ tentare .



4]«Diventa allora inevitabile che appaia quasi come un'anticipazione delle linea difensiva degli indagati l'intervista che lo stesso Pisani rilascia alla fine del mese di marzo 2011 dal titolo "I professionisti evadono il fisco e riciclano i soldi in bar e ristoranti". L'opinione manifestata dal dirigente della Mobile è infatti che nel riciclaggio sono coinvolti sopratutto i medici, gli avvocati, i notai, ed i commercialisti. Non una parola sulla camorra né su altre e reali fonti illecite».


Ora io evito di commentare sull’opportunita’ di pubblicare una frase simile a margine di una nota ufficiale distribuita ai giornalisti, nell’ambito di una conferenza stampa durante la quale sono spiegate le ragioni per cui Pisani e’ coinvolto .
Ecco il passaggio incriminato :

Ecco, a proposito di commercio e di infiltrazioni. C’è la camorra dietro il proliferare delle attività commerciali?
 
«Non sempre. Gli esercizi utilizzati dai clan ci saranno pure, per carità. Ma oggi non dobbiamo più guardare al riciclaggio come attività esclusiva della criminalità organizzata» .
Corriere del mezzogiorno 29 Marzo 2011

Appare chiaro, che il dottor Pisani intendesse semplicemente dire, che il riciclaggio ormai non e’ piu’ un fenomeno esclusivo della camorra, ma coinvolge larghi strati della societa’ .
A Marzo erano gia’ noti gli esposti anonimi che insinuavano che il dirigente avesse ricevuto denaro da Iorio o che avesse partecipazioni occulte nelle sue societa’, ma dire che l’intervista fosse stata pianificata con lo scopo di scrollarsi di dosso eventuali accuse, mi pare, come precisa lo stesso Abate  che lo intervisto’, alquanto fantasioso e fuori luogo .

1]«Il dottor Vittorio Pisani, legato con solidi e comprovati rapporti di amicizia con Marco Iorio ed in rapporti con Salvatore Lo Russo, sui confidente, non ha esitato a rivelare a Iorio l'avvio dell'indagine da parte di questo ufficio, informandolo al contempo del contenuto di alcune annotazioni di servizio redatte dal suo stesso ufficio».


Il fatto che il dottor Pisani abbia detto a Iorio, delle indagini in corso, e’ tutto da provare .
Le uniche informazioni al riguardo, provengono da Fabio Cannavaro, socio in una delle attivita’ del Iorio :

«Nel corso di una delle conversazioni che ho avuto con , questi mi disse che correva voce che il dottor Pisani proteggesse Marco Iorio. Vita mi rappresentò questa cosa come ultima news a Napoli, ma non feci neanche domande per capire a cosa si riferisse»

E dai suoi procuratori, Angelo Vita e Alessandro Cioffi :

«era solito frequentare le loro attività di ristorazione»


«in detta indagine era stato coinvolto il questore Vittorio Pisani poiché si diceva che lui gli aveva prestato dei soldi per l’acquisto di una casa al Vomero ed anche perché questi era socio occulto di alcune sue società».


Queste dichiarazioni a me paiono molto aleatorie e insufficienti per formulare un’accusa . Siamo nell’ambito delle sensazioni e delle chiacchiere .
Indubbiamente c’era un rapporto tra il poliziotto e Iorio, ma in un ambiente come quello napoletano, e’ inevitabile .
Per quanto riguarda le prove, dobbiamo dare retta a Salvatore Lo Russo, uno dei fratelli cosidetti capitoni .
Sulla questione dei soldi, questo gentleman ci spiega che proprio lui avrebbe consegnato al dott. Pisani i 160000 Euro da parte di Marco Iorio, in diverse tranche , la prima delle quali venne data per testare il terreno, come ringraziamento per avergli portato fortuna e il dirigente accetto’ .

Pisani ha fornito alla procura documentazione che proverebbe che la casa nuova fu comprata grazie ai proventi della vendita di quella vecchia, e ad un mutuo .
La procura obietta che c’e’ troppa disparita’ di valore tra i due immobili, e cio’ induce a pensare che le dichiarazioni del Lo Russo non siano state verificate, e non poteva essere altrimenti trattandosi di contanti, ma se fossero attendibili, e se il dott. Pisani si fosse sentito cosi’ potente come da piu’ parti si insinua, sarebbe almeno andato a versare quelle quote da 20 e 50000 sul proprio conto corrente .


Sulle quote occulte Cioffi precisa :

'Quanto alle quote di questo capo della polizia di Napoli(Pisani, ndr), Marco Iorio mi disse con tono sarcastico che, se questo capo della polizia avesse investito nelle loro societa', sarebbero cresciuti ancora di piu' a Napoli. Mi confermarono pero' del loro rapporto di amicizia con detto poliziotto che era solito frequentare le loro attivita' di ristorazione'.


Iorio, personaggio potente in quanto protetto di Pisani, non avrebbe avuto alcun problema ad ammettere apertamente la partecipazione del poliziotto come socio occulto, ma qui chiaramente non lo fa, segno che il suo coinvolgimento e’ piu’ un'intuizione che una realta’ .
A tal proposito, per qualche ragione, che anche in questo caso tralascio di commentare, la procura tiene a precisare che in relazione al reato di corruzione :


« questo ufficio non aveva mai preso in considerazione una tale ipotesi: sono le spontanee preoccupazioni manifestate da Marco Iorio ad introdurre il tema nell’indagine attraverso le sommarie informazioni acquisite da Cioffi e Vita nel maggio 2011».


Le intercettazioni ambientali presentano dialoghi confusi come quando Iorio, a proposito delle voci su indagini su Pisani e su un suo imminente arresto in relazione alla sua amicizia con lo stesso Iorio (di cui mezza Napoli era al corrente, e che quindi fa cadere le ipotesi della procura) dice che :


"No, è complicato assai! Cioè, il superpoliziotto d'Italia, quindi cioè è complicato assai!",


E’ logico che Iorio sia preoccupato, in quanto il solo essere considerato amico di Pisani, e' per lui a Napoli motivo di beneficio . Perdere Pisani, gli procurerebbe un danno .
La procura a tal proposito dichiara che :


"Sebbene non si riescano a cogliere tutti i passaggi della conversazione nel discutere delle attività da porre in essere per portare soldi all'estero e procedere poi alla vendita dei ristoranti, tra i due si fa espresso riferimento al fatto che Marco Iorio ha un problema in quanto 'vuole tenere' il dottor Pisani come 'rappresentante delle Istituzioni'.



Quel voler tenere il poliziotto come rappresentante delle istituzioni, puo' essere soggetto a varie interpretazioni .
Non la considererei una base solida per una investigazione, tantomeno per un dibattimento .

Salvatore Lo Russo costituisce, grazie alle sue colorite dichiarazioni, peraltro poco verificabili, il pilastro delle accuse della procura contro il dirigente .
Tra gli episodi , che fanno da padrone nell'ambito dell'impianto accusatorio contro Vittorio Pisani, vi e' il caso del mancato arresto , per ben due volte, del fratello dello stesso Lo Russo .
Secondo il pentito, il poliziotto non lo arresto' come favore .
A me pare chiaro, che nel caso dell'arresto in barchetta, trovandosi solo, il poliziotto volesse evitare un trasporto pericoloso, e opto' per un unico arresto .
Nella seconda circostanza, non trovando online le dichiarazioni dei poliziotti del commissariato locale, mi viene da pensare che Pisani si sia attenuto alle regole sul rapporto informatore-investigatore, argomento su cui egli stesso ha scritto anche un dettagliato trattato giuridico .
Si e' molto favoleggiato sul rapporto ossessivo che il capo della mobile aveva con gli informatori .
Pisani li usava semplicemente per quello che servivano, cioe' per conoscere l'ambiente e i meccanismi che lo regolano .
Lo dice chiaramente in una intervista che purtroppo passo' alla storia, solo per le sue osservazioni sul "savianesimo" .

Quello che in generale la procura di Napoli rinfaccia a Vittorio Pisani, e' di aver mentito in svariate occasioni .
Finora mi pare di aver dimostrato che cosi' non e', e che il poliziotto di origine Calabrese sia una persona degna di rispetto .
C'e' pero' un episodio attorno al quale , ci sono alcuni dubbi .
Ammesso che le trascrizioni della DIA [ a b ] siano corrette e possano essere interpretate al di la' di ogni ragionevole dubbio, non si capisce perche' il dott. Pisani abbia mentito sul fatto di averlo incontrato (il "capo" dovrebbe essere lui) e in data diversa da quella indicata (il 2 Luglio 2011 secondo il poliziotto, il 25 Giugno secondo le intercettazioni).
Essendo Conte un ex agente AISI e con trascorsi non proprio cristallini, i dubbi credo, resteranno a lungo .

2] «Ma si è anche accertato che il dottor Vittorio Pisani era da anni a conoscenza del reimpiego dei capitali illeciti da parte di Marco Iorio e non solo non ha mai effettuato alcuna indagine, né redatto alcuna comunicazione di notizie di reato, ma ha intrattenuto quotidiani rapporti amicali con questo ultimo, frequentando il ristorante "Regina Margherita"».
3] «Ma le indagini hanno rivelato anche qualcosa di più grave, che attiene al comportamento tenuto proprio in relazione alle indagini in corso, da parte del dirigente della Mobile, il quale si è fortemente speso in difesa dell'amico Iorio, tenendo comportamenti decisamente contrari ai doveri connessi con l'alto ruolo ancora oggi rivestito. E mentre trasferiscono i soldi in Svizzera gli indagati cominciano anche a immaginare una strategia difensiva e - come rivelato dalle intercettazioni ambientali - si dovrebbe concretizzare nell'attribuzione delle quote occulte al nero accumulato negli anni per effetto di una mera evasione fiscale».


Quando si e' a conoscenza di fatti criminali o si deve avviare le indagini al riguardo, e mi pare che i comportamenti della procura napoletana in queste circostanze lo dimostrino ampiamente, bisogna basarsi su evidenze solide, cosa di cui probabilmente Vittorio Pisani non disponeva .
Se si sa a priori, di non potere andare nemmeno a processo, e' inutile iniziare .
Nel caso specifico, non vi e' nemmeno prova dei poliziotti forniti dal capo della mobile , come scorta privata a Iorio, per andare in Svizzera a portare il denaro .
Verrebbe inoltre da chiedere al dottor Lepore, visto che a quanto pare tutti sapevano a Napoli e dintorni, perche' Guardia di Finanza, Carabinieri, DIA, o la stessa procura, non hanno mai avviato indagini al riguardo .
Pare strano pensare che un poliziotto cosi' bravo, arresti alcuni per gloria, e rischi per altri, lasciandoli fuori .

A chi dava fastidio Vittorio Pisani ?

La difesa di Pisani sembra impresa impossibile, e mentre andavo avanti con le mie ricerche mi sembrava di scalare montagne, ma se si valutano con attenzione le prove fornite, a dibattimento l'accusa non dovrebbe avere molte chances .

Dispiace comunque che un uomo di cosi' grande valore debba passare attraverso una brutta vicenda .
Speriamo sia vero detto il detto che chiusa una porta si apre un portone .
Auguro al dottor Pisani e alla sua famiglia tutto il bene di questo mondo, e continuero' a seguirlo e a supportarlo nonostante tutto, finche' qualcuno non mi possa dimostrare seriamente che sia colpevole .






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