Nel provvedimento depositato alla vigilia di Natale dal gip, dott.ssa Ferri, si parla di Salvatore Lo Russo, come di «Un soggetto provvisto di attendibilità intrinseca, alla luce dei nove interrogatori che si susseguono dal 13 ottobre del 2010» .
Pur trattandosi di un documento volto a spiegare le motivazioni per le quali vengono rigettate le richieste di scarcerazione, chieste dagli avvocati di alcuni soggetti coinvolti nell'operazione Megaride , ritengo che il concetto possa essere esteso alla posizione del dott. Pisani .
E allora e' spuntato fuori un verbale inedito, riportato da Fabio Postiglione, che risale all'Ottobre del 2009, in cui il Lo Russo, nonostante gli evidenti e disperati tentativi del magistrato, nega di essere mai stato a conoscenza di particolari rapporti tra Marco Iorio, Bruno Potenza e Vittorio Pisani :
Pm: «Se uno ha conoscenze comuni, no, è quasi normale che si finisca per parlare anche di queste cose, io perciò trovo poi anomalo che magari, come dite voi con Marco Iorio, parlavate di Cannavaro però poi non ne parlavate con Bruno Potenza. Con Pisani non parlavate né di Marco Iorio, né di Potenza».
Lo Russo: «No di Marco Iorio sì, ma di Potenza no».
Pm: «Sì, ma di che parlavate!?».
Lo Russo: «Ma sono due cose distinte e separate: Quando Bruno mi disse che si era tolta la società, per me erano due cose distinte e separate, poi non so se effettivamente erano separate o non si erano separate proprio e mi hanno raccontato a me questo fatto. Perchè io non ho mai parlato più con Bruno mai più! E poi quando andavo a mangiare là, non parlavo dei fatti suoi, la vedevo indelicato di parlare di cose sue. Dottore ma se voi avete qualche dubbio ed io mi stessi perdendo qualcosa, per me darebbe molto più facile dottore io ho parlato con Bruno! Sarebbe molto più semplice, io risparmierei un sacco di fatica, io e voi! È chiaro? Mi state facendo sudare, ma non è così! Se erano miei, io ve lo dicevo quelli sono i miei, ma come è che sono morti i ristoranti!? E poi...(alcune parole inc.)...avete ragione, magari sentendo qualcheduno altro, sentendo altre cose ...(alcune parole inc.)...Dottore parliamoci chiaro, se i ristoranti erano i miei io non mettevo proprio il piede là dentro! Proprio per cultura mia!».
All'epoca il Lo Russo era evidentemente impegnato a scansare l'ipotesi di avere investito soldi sporchi nelle attivita' di Potenza e Iorio, e quindi nega tutto :
«Dottore, se pensate che io tenga una piccola partecipazione, dottore io non terrei nessun problema a dirlo. Ma non sono assolutamente i miei, ma non ci sta neanche 100 lire mia, non esiste proprio ! Non lo so forse avete avuto informazione, ma lasciatela, documentatevi meglio! Se no facciamo sempre questo una continuazione, noi dobbiamo andare avanti mica ci possiamo fermare sopra queste cose!».
In seguito la versione cambia e l'importo delle cifre diventa motivo di contesa :
"Chiesi a Bruno Potenza di entrare nella storia dei ristoranti, ci furono un paio di incontri a tre con lo stesso Marco Iorio. All'inizio, Marco Iorio non voleva che entrassi, io me la cavai con una battuta ricordando che se c'era Cannavaro (in società con Iorio, ma non indagato, ndr) potevo starci anch'io. Dissi chiaramente: 'Se vi vengono a chiedere le estorsioni, voi chi chiamate?'. Fu così che anche Marco Iorio vinse le perplessità iniziali e mi fece entrare negli affari".
"Piazzammo quei soldi in una macchina 'a sistema', come quelle usate per il trasporto della droga. Era un'auto blindata e foderata di quattrini. Ci furono tre viaggi con tre carichi da 500mila euro. Per quell'investimento avrei ricavato 150mila euro l'anno"
napolicentro
"Lo Russo mi convocò: mi diede 500mila euro sostenendo di averli vinti al Casinò, tanto che mi mostrò anche la ricevuta. Erano soldi con cui voleva garantire una rendita di 4mila euro al mese a una sua parente. Dopo un anno, Lo Russo si fece conseganre 400mila euro, poi quando venne arrestato gli facemmo recapitare altri 100mila euro per evitare problemi" napolicentro
E' importante stabilire se veramente le parole pronunciate da Lo Russo nel 2010 siano piu' attendibili di quelle del 2009, e per quale motivo .
La partita che iniziera' il 24 Gennaio 2012, si giochera', per Vittorio Pisani, proprio su questo campo e dovra' stabilire se, o quanto, lo stimato poliziotto, si sia sporcato di fango .
L'impianto accusatorio costruito dalla procura, regge quasi interamente sulla credibilita' di Lo Russo .
Le intercettazioni dicono poco e niente e possono essere usate a seconda delle esigenze :
«Bruno (Potenza) ha cercato di ripulirsi tutta la vita, e quindi lui (Pisani) lo sa benissimo... Sapeva meglio lui i fatti di Marco. E sapeva dunque fino a che punto Marco è collegabile a Bruno... Pisani lo sapeva che Potenza per Iorio era un socio di capitale». repubblica
«Vittorio Pisani è un problema perché a Vittorio Pisani lo vogliono fare fuori»
«Perché Pisani è corrotto, e si vede»
«No, Pisani non è corrotto... te lo giuro su Dio»
«Quindi Pisani è già stato chiamato?»
«Sì». «Per i rapporti che aveva?», chiede ancora la Plancquell.
«No, "come ti sei comprato questo, come ti sei comprato questo?"»
«Ma poi se abbiamo saputo questo fatto... già siamo stati fortunati che l' abbiamo saputo prima, no?»
«Bravo, comunque ti tuteli. Bravo, proprio per tutelarci».
«Se non lo sapevamo... bello e buono pigliano e vengono... stavamo ancora sopra all' ufficio! Parlavamo ancora dentro ai telefoni! Facciamo questo, facciamo quest' altro... Allora, l' abbiamo saputo? Mettiamo le carte a posto...Cerchiamo di mettere quello che possiamo mettere... le carte a posto!»
«Vittorio ha detto: metti le carte a posto»
«Hanno creato un teorema» corriere
Indubbiamente Pisani puo' aver dato una dritta a Iorio sul comportamento da tenere, ma quello che non e' chiaro, a meno che la dott.ssa Foschini non sia in possesso di ulteriori intercettazioni, e' chi effettivamente abbia comunicato all'uomo d'affari che ci fossero indagini in corso sulle sue attivita' .
Come registrato da molti giornalisti, parecchi a Napoli e da parecchio tempo, erano al corrente dei famigerati esposti anonimi .
Cio' e' evidente anche dal dialogo tra la signora Iorio e la sorella .
Un Pisani vittima di complotto, sarebbe potuto diventare un problema per gli Iorio pur essendo un semplice amico, in quanto cavallo di troia per colpire le loro attivita' .
Cio' non significa che fosse colluso .
Che il dott. Pisani abbia avvertito Iorio, proprio non si evince dalle intercettazioni .
Iorio potrebbe aver saputo della cosa in qualsiasi modo .
Potrebbe essere andato da Pisani per verificare .
Pisani puo' aver negato di esserne a conoscenza, e al tempo stesso puo' avergli consigliato di fare di tutto per stare in regola , quindi di "mettere a posto le carte" .
Se cosi' fosse, il dirigente della mobile avrebbe tenuto un comportamento esemplare .
A questo punto non e' affatto chiaro se egli sapesse degli investimenti di Potenza nelle attivita' di Iorio, ne' se abbia rivelato segreti al suo amico .
Si possono sapere molte cose per sentito dire .
Per avviare un'indagine, servono elementi concreti .
Il dott. Lepore e i suoi collaboratori, hanno il dovere di spiegare certi cambi di rotta della credibilita' .
Pur trattandosi di un documento volto a spiegare le motivazioni per le quali vengono rigettate le richieste di scarcerazione, chieste dagli avvocati di alcuni soggetti coinvolti nell'operazione Megaride , ritengo che il concetto possa essere esteso alla posizione del dott. Pisani .
E allora e' spuntato fuori un verbale inedito, riportato da Fabio Postiglione, che risale all'Ottobre del 2009, in cui il Lo Russo, nonostante gli evidenti e disperati tentativi del magistrato, nega di essere mai stato a conoscenza di particolari rapporti tra Marco Iorio, Bruno Potenza e Vittorio Pisani :
Pm: «Se uno ha conoscenze comuni, no, è quasi normale che si finisca per parlare anche di queste cose, io perciò trovo poi anomalo che magari, come dite voi con Marco Iorio, parlavate di Cannavaro però poi non ne parlavate con Bruno Potenza. Con Pisani non parlavate né di Marco Iorio, né di Potenza».
Lo Russo: «No di Marco Iorio sì, ma di Potenza no».
Pm: «Sì, ma di che parlavate!?».
Lo Russo: «Ma sono due cose distinte e separate: Quando Bruno mi disse che si era tolta la società, per me erano due cose distinte e separate, poi non so se effettivamente erano separate o non si erano separate proprio e mi hanno raccontato a me questo fatto. Perchè io non ho mai parlato più con Bruno mai più! E poi quando andavo a mangiare là, non parlavo dei fatti suoi, la vedevo indelicato di parlare di cose sue. Dottore ma se voi avete qualche dubbio ed io mi stessi perdendo qualcosa, per me darebbe molto più facile dottore io ho parlato con Bruno! Sarebbe molto più semplice, io risparmierei un sacco di fatica, io e voi! È chiaro? Mi state facendo sudare, ma non è così! Se erano miei, io ve lo dicevo quelli sono i miei, ma come è che sono morti i ristoranti!? E poi...(alcune parole inc.)...avete ragione, magari sentendo qualcheduno altro, sentendo altre cose ...(alcune parole inc.)...Dottore parliamoci chiaro, se i ristoranti erano i miei io non mettevo proprio il piede là dentro! Proprio per cultura mia!».
All'epoca il Lo Russo era evidentemente impegnato a scansare l'ipotesi di avere investito soldi sporchi nelle attivita' di Potenza e Iorio, e quindi nega tutto :
«Dottore, se pensate che io tenga una piccola partecipazione, dottore io non terrei nessun problema a dirlo. Ma non sono assolutamente i miei, ma non ci sta neanche 100 lire mia, non esiste proprio ! Non lo so forse avete avuto informazione, ma lasciatela, documentatevi meglio! Se no facciamo sempre questo una continuazione, noi dobbiamo andare avanti mica ci possiamo fermare sopra queste cose!».
In seguito la versione cambia e l'importo delle cifre diventa motivo di contesa :
"Chiesi a Bruno Potenza di entrare nella storia dei ristoranti, ci furono un paio di incontri a tre con lo stesso Marco Iorio. All'inizio, Marco Iorio non voleva che entrassi, io me la cavai con una battuta ricordando che se c'era Cannavaro (in società con Iorio, ma non indagato, ndr) potevo starci anch'io. Dissi chiaramente: 'Se vi vengono a chiedere le estorsioni, voi chi chiamate?'. Fu così che anche Marco Iorio vinse le perplessità iniziali e mi fece entrare negli affari".
"Piazzammo quei soldi in una macchina 'a sistema', come quelle usate per il trasporto della droga. Era un'auto blindata e foderata di quattrini. Ci furono tre viaggi con tre carichi da 500mila euro. Per quell'investimento avrei ricavato 150mila euro l'anno"
napolicentro
"Lo Russo mi convocò: mi diede 500mila euro sostenendo di averli vinti al Casinò, tanto che mi mostrò anche la ricevuta. Erano soldi con cui voleva garantire una rendita di 4mila euro al mese a una sua parente. Dopo un anno, Lo Russo si fece conseganre 400mila euro, poi quando venne arrestato gli facemmo recapitare altri 100mila euro per evitare problemi" napolicentro
E' importante stabilire se veramente le parole pronunciate da Lo Russo nel 2010 siano piu' attendibili di quelle del 2009, e per quale motivo .
La partita che iniziera' il 24 Gennaio 2012, si giochera', per Vittorio Pisani, proprio su questo campo e dovra' stabilire se, o quanto, lo stimato poliziotto, si sia sporcato di fango .
L'impianto accusatorio costruito dalla procura, regge quasi interamente sulla credibilita' di Lo Russo .
Le intercettazioni dicono poco e niente e possono essere usate a seconda delle esigenze :
«Bruno (Potenza) ha cercato di ripulirsi tutta la vita, e quindi lui (Pisani) lo sa benissimo... Sapeva meglio lui i fatti di Marco. E sapeva dunque fino a che punto Marco è collegabile a Bruno... Pisani lo sapeva che Potenza per Iorio era un socio di capitale». repubblica
«Vittorio Pisani è un problema perché a Vittorio Pisani lo vogliono fare fuori»
«Perché Pisani è corrotto, e si vede»
«No, Pisani non è corrotto... te lo giuro su Dio»
«Quindi Pisani è già stato chiamato?»
«Sì». «Per i rapporti che aveva?», chiede ancora la Plancquell.
«No, "come ti sei comprato questo, come ti sei comprato questo?"»
«Ma poi se abbiamo saputo questo fatto... già siamo stati fortunati che l' abbiamo saputo prima, no?»
«Bravo, comunque ti tuteli. Bravo, proprio per tutelarci».
«Se non lo sapevamo... bello e buono pigliano e vengono... stavamo ancora sopra all' ufficio! Parlavamo ancora dentro ai telefoni! Facciamo questo, facciamo quest' altro... Allora, l' abbiamo saputo? Mettiamo le carte a posto...Cerchiamo di mettere quello che possiamo mettere... le carte a posto!»
«Vittorio ha detto: metti le carte a posto»
«Hanno creato un teorema» corriere
Indubbiamente Pisani puo' aver dato una dritta a Iorio sul comportamento da tenere, ma quello che non e' chiaro, a meno che la dott.ssa Foschini non sia in possesso di ulteriori intercettazioni, e' chi effettivamente abbia comunicato all'uomo d'affari che ci fossero indagini in corso sulle sue attivita' .
Come registrato da molti giornalisti, parecchi a Napoli e da parecchio tempo, erano al corrente dei famigerati esposti anonimi .
Cio' e' evidente anche dal dialogo tra la signora Iorio e la sorella .
Un Pisani vittima di complotto, sarebbe potuto diventare un problema per gli Iorio pur essendo un semplice amico, in quanto cavallo di troia per colpire le loro attivita' .
Cio' non significa che fosse colluso .
Che il dott. Pisani abbia avvertito Iorio, proprio non si evince dalle intercettazioni .
Iorio potrebbe aver saputo della cosa in qualsiasi modo .
Potrebbe essere andato da Pisani per verificare .
Pisani puo' aver negato di esserne a conoscenza, e al tempo stesso puo' avergli consigliato di fare di tutto per stare in regola , quindi di "mettere a posto le carte" .
Se cosi' fosse, il dirigente della mobile avrebbe tenuto un comportamento esemplare .
A questo punto non e' affatto chiaro se egli sapesse degli investimenti di Potenza nelle attivita' di Iorio, ne' se abbia rivelato segreti al suo amico .
Si possono sapere molte cose per sentito dire .
Per avviare un'indagine, servono elementi concreti .
Il dott. Lepore e i suoi collaboratori, hanno il dovere di spiegare certi cambi di rotta della credibilita' .
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