Più che sessisti i testi di Tony Effe denotano l' incapacità o la poca voglia di amare ed essere amati. Poi se lui veramente vede la donna così come appare nelle sue canzoni, qualche ragazza gliene avrà dato motivo.
È curioso questo fatto che, giunto all' apice del successo, il personaggio che si è costruito addosso torni scomodo in contesto più ampio di quello che è solito praticare.
E comunque rappresenta una parte di Roma e dell' Italia.
Perché non concedergli il palco di fine anno.
Nel frattempo si è sgonfiata anche la solita telenovela caravelliana medio-orientale.
Fans e sostenitori del direttore giustamente osservano che non sarebbe andato oltre i limiti imposti dal ruolo proprio dei canali di intelligence che in momenti del genere cercano di mantenere almeno le comunicazioni.
I detrattori del governo italiano puntano il dito contro le espressioni a sostegno che sarebbero state usate.
La presenza pubblica di Caravelli limitata ai circoli esclusivi, per di più silenziosa, non aiuta ad inquadrare bene i fatti.
Conosciamo sia TinTin, che negli anni ci ha fornito dati preziosi, che Lister e i think tank con i quali collabora o che ha creato. Ultimamente sembrerebbe avere intrapreso un orientamento poco favorevole agli sforzi italiani.
Un saluto al direttore. E buone feste.
Nessun commento:
Posta un commento