domenica 30 novembre 2025

Having said that

 C’è la frustrazione per una condizione sociale bloccata, per un ascensore che non parte mai». Negli ultimi mesi, cosa ha risvegliato gli animi torinesi? «Sicuramente il tema della Palestina. La brutalità di ciò che accade a Gaza e in Cisgiordania ha suscitato una forte solidarietà etnica e politica. Ha dato a molti migranti una causa riconoscibile e ha permesso di abbattere alcune barriere tra giovani stranieri e giovani italiani». Eppure quel conflitto esiste da decenni. «Sì, ma ora è diventato scandalo di massa»....ed è un errore grave. L’occupazione di un giornale, le auto rovesciate, le vetrine rotte: sono gesti che fanno il gioco dei nemici di questi ragazzi. Cadere in quella trappola significa indebolire la propria causa». Vede il rischio di un ritorno al terrorismo? «Assolutamente no. Se nei protagonisti delle enormi manifestazioni di questi mesi ci fosse anche solo un’ombra di spirito terroristico, saremmo già di fronte a un’insurrezione». M.Revelli Corriere

Ciò detto, l'episodio non va strumentalizzato per creare allarmismo su una presunta, generalizzata emergenza sicurezza che, sotto altri aspetti, è contraddetta da dati incontrovertibili, ivi compresi quelli che riguardano la capacità dello Stato di emarginare e perseguire i violenti». Spesso episodi di questo e altro tipo, anche legati al mondo antagonista dei centri sociali e dei collettivi universitari, si sono verificati nel capoluogo piemontese. C'è un caso Torino? «A Torino, in particolare, c'è un focolaio di violenza e disordine rappresentato dal centro sociale Askatasuna. Confido sulla fermezza anche da parte della magistratura affinché i responsabili siano giustamente puniti per queste malefatte. Ma anche la politica e le Istituzioni devono fare la loro parte». M. Piantedosi La Stampa

In un Paese in cui il confronto politico è aspro il concetto di dialogo diventa relativo.

E l'opinione di un uomo di chiesa va rispettato. Anche se non è uno di quei preti tanto amati e frequentati dal governo.

Negli ultimi mesi c'è stato un passaggio sempre più marcato dal Piantedosi tecnocrate al politico raffinato che riesce a rintuzzare i colpi dell'opposizione sul suo stesso terreno. Quello dell'ideologia.

Sarebbe un'ottima alternativa come candidato alla presidenza della Repubblica rispetto ai nomi di cui leggiamo giornalmente e che starebbero litigando sulla questione non risparmiando colpi bassi.

Non c'è un problema di sicurezza.

Finchè si continua a ragionare sul colpevole di turno evidentemente in mancanza di analisi valide sarà difficile registrare percezioni di sicurezza.


Update pensieri e moniti

il foglio 2 dicembre

Perchè alza così tanto l'asticella dello scontro?

Proprio lui che finora è stato punto di riferimento ed equilibrio per tutti.

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