sabato 29 novembre 2025

قَدَرُ الله

 Monsignor Derio Olivero

L’istigazione verbale all’odio è un reato nel nostro, come in tutti gli ordinamenti delle democrazie liberali. Si, esistono parole violente che minacciano la nostra sicurezza. Ed è un errore lamentare che “l’appartenenza alla religione musulmana sia diventata elemento indiziario di pericolosità” senza fare i conti con l’evidenza dei fatti: Il terrorismo nel mondo è finanziato e armato dai regimi islamici autoritari, che il suo obiettivo è annientare le democrazie liberali per sostituire lo stato di diritto con la sharia, e che i musulmani, che vogliono praticare liberamente la loro religione nel nostro paese, ne sono le prime vittime. Stefano Parisi

«un atto di resistenza dopo anni di occupazione»...Il Ministero parla di «minaccia concreta alla sicurezza pubblica». Gli avvocati replicano denunciando una «procedura sproporzionata e motivata da opinioni politiche», definendo il provvedimento «un grave precedente per la libertà di parola». quotidiano piemontese

In questa vicenda hanno tutti torto e allo stesso tempo anche ragione.

Nella misura in cui non si tiene in conto del contesto in cui è maturata quella dichiarazione e il percorso fatto dall'Imam in Italia l'espulsione decretata dal ministero è un atto amministrativo dovuto.

Un atto di resistenza è comunque un atto di violenza. Nel caso specifico posto in essere da un movimento che usa metodi di stampo terroristico.

Il 7 Ottobre può essere classificato come conseguenza a decenni di oppressione. Deve essere sempre specificato che si è trattato di barbarie .

Altrimenti si cade nella stessa fattispecie della "reazione sproporzionata".

La vicinanza ad ambienti radicali solitamente costituisce un assetto per antiterrorismo e intelligence.

Il che non solleva il soggetto dalle proprie responsabilità.

E' difficile spiegare questi concetti ad un uomo di chiesa, uso quindi a praticare comprensione e carità, o anche a pacifisti ed attivisti.

Nel contesto attuale l'opinione può essere netta ma deve essere anche ben circostanziata.

L'Imam sa che il destino che Allah SWT ha assegnato a ciascuno di noi è il migliore di quelli possibili.

Non lo decide un ministro e nemmeno un tribunale.

Se il suo destino è quello di tornare in Egitto lo accetterà con gioia.

Addendum archiviazione - nulla osta

Il fatto quotidiano 1 Dic.

All' inizio della legislatura il ministro Piantedosi si doveva confrontare con i fragili equilibri interni tra quello che i giornali definivano il suo naturale sponsor, ovvero la lega di Salvini, e la destra meloniana.

La difficoltà che il capo del governo sembrerebbe avere negli ultimi tempi a controllare le correnti del suo partito hanno introdotto un ulteriore elemento problematico per il prefetto . Che cerca per quanto possibile di non scontentare nessuno.

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