venerdì 10 ottobre 2025

Don't shot the Sheriff

Ricorda di aver segnalato più volte il pericolo rappresentato dal padre, che definisce “un uomo violento e pericoloso”, e di aver chiesto più volte che venisse disarmato. “Vi prego, toglietegli la pistola prima che faccia qualche danno”, avrebbe detto già dieci anni fa all’allora comandante della stazione locale. il capoluogo

I carabinieri sono quelli che più di tutti subiscono questo tipo di situazioni.

Sia a livello umano visto il legame profondo che si crea con la comunità locale che professionale. 

Ogni intervento sottrae personale ad impegni più pressanti.

La legge deve incontrare criteri che abbracciano una casistica vasta.

Quando c'è un disagio mentale si riesce ad agire in concreto tramite l'intervento in sinergia tra carabinieri, autorità amministrativa locale e ASL o medico di base. Il che richiede purtroppo tempi lunghi.

E non è nemmeno risolutiva.

Questa vicenda che presumibilmente non inciderà più di tanto sui dati statistici nazionali e regionali è un ulteriore segnale che l'Abruzzo presenta criticità sotto il profilo della sicurezza che sono comprese poco e male dalle autorità nazionali.

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