domenica 7 settembre 2025

The It's Allah's will thing e il sogno del campo largo.

Yossi Cohen on Ask Aviv 

Inshallah è espressione del volere di Dio così come è stato trasmesso dal Corano e attraverso le parole e le azioni del Profeta.

Accade soprattutto in contesti difficili che il musulmano se ne faccia scudo stravolgendone il significato.

Nel momento in cui esalta la brutalità di Hamas ignorando quella di Israele nei confronti dei palestinesi Yossi Cohen pone se stesso allo stesso livello dell' iraniano che vive in funzione della distruzione dello stato di Israele. E pone sullo stesso livello uno stato e un gruppo terroristico.

Israele ha tutto il diritto di difendersi dal terrorismo soprattutto quando questo viene praticato da uno stato. Al di fuori dei suoi confini però deve attenersi a leggi e accordi internazionali.

Senza accorgersene Yossi ha spiegato il motivo per il quale il Mossad sarebbe rimasta l' unica agenzia sulla faccia della terra a coltivare l' humint.

Non è tanto il fatto che le sfide attuali richiedono una svolta tecnologica.

Israele è uno stato in guerra contro tutto e contro tutti.

Lascia poco spazio alla diplomazia. Vive isolato.

Laddove altri attingono informazioni attraverso la costruzione di sponde di dialogo senza bisogno di esasperare gli interlocutori, Israele ha bisogno di penetrare le linee del nemico traendo vantaggio dalla fragilità dei regimi totalitari. E nemmeno può contare su alleanze al di fuori dei propri confini.

L' idea di una autorità palestinese autonoma e al tempo stesso plasmata dagli interventi dei donatori è indicativa dell'atteggiamento e degli errori di analisi.

Dopo il clamore destato dalle precedenti dichiarazioni l' ex capo del Mossad sembrerebbe intenzionato a fare un mezzo passo indietro.

Non gli conviene iniziare una guerra contro Netanyahu o con quelli che vogliono prenderne il posto.

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