Quando fece circolare la storia che il giovedì con la sua squadra andava al cinema a guardare film di azione-spionaggio per trarre ispirazione dall' utilizzo della tecnologia.
Stasera è uscito fuori l' attore-regista che è in lui quando dopo che il ministro Tajani aveva liquidato i rapporti con la Turchia come con qualsiasi altro stato al di fuori dell' unione europea Hakan Fidan si è dilungato nel ringraziare il governo italiano per il sostegno nel perorare la causa per l' ingresso della Turchia.
Interessante anche il tono decisamente meno enfatico su Israele rispetto ai discorsi casalinghi. Sapeva di trovarsi al fianco un ministro pro-Israele. E che quel poco che l' Europa può fare deve essere stimolato con logica e misura.
Non è in agenda ma se ci fosse non sarebbe una sorpresa.
Che il famigerato scoop di Soylu e collega circa il viaggio di Haftar in Turchia a fine mese fosse una sola si era capito. Serviva in quei giorni a rafforzare la narrazione sugli accordi marittimi. Viste le interlocuzioni multiple dei figli, sostenute da voli privati turchi, attualmente serve a poco.
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