giovedì 18 settembre 2025

Look me in the heart

 As I tell my kids and my subordinates, there is no substitute for the mirror test. 

Stand in front, naked, and tell yourself you're doing your job. You should never be capable to lie to yourself.

...All I needed each morning, was the mirror test, the same test I encouraged my subordinates to take, to ensure they were routed and ready to act. As I told them, don't ask me who you are. The mirror does not lie.

I would stand in front of different types of mirrors, in countless rooms on various continents and ask myself, Are you real or fake? Have you done right, or have you done wrong? Can you be better, or are you cheating? Remember my friend, the only person you can't cheat is yourself. You are not as good as you think you are.

The sword of freedom Yossi Cohen 

Si può ingannare anche se stessi . Basta volerlo.

Chissà se a Forte Braschi hanno specchi. E magari si è messo alla prova durante una pausa nel corso di un incontro con la controparte.

Noi musulmani facciamo l'esame dello specchio cinque volte al giorno. 

La preghiera è il momento in cui ci troviamo da soli di fronte a Dio.

La scelta della supplica richiede profonda conoscenza di se stessi. 

Dei propri limiti e dell'unica sponda che può fare da soccorso.

Allah Onnipotente e Misericordioso.

Cohen nel libro fornisce una spiegazione lucida e onesta per la scelta dell'utilizzo del termine subordinates con cui indica gli uomini e le donne che ha guidato nelle organizzazioni di cui è stato a capo.

E' una impostazione comune ad altri direttori.

Nel momento in cui un capo prende le distanze, mossa necessaria in determinati contesti lavorativi, si preclude la possibilità di utilizzare il mezzo più scontato ed efficace per comprendere se è nel giusto o meno.

I propri collaboratori.


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