Sebbene i vertici di HTS abbiano preso le distanze da Al-Qaïda, resta in particolare da chiarire quale sarà in futuro l’orientamento ideologico delle sue fazioni e se alcune di esse adotteranno posizioni jihadiste.
Qualora cosiddetti «viaggiatori della jihad» legati a HTS dovessero fare ritorno in Europa e in Svizzera, il potenziale di minaccia rappresentato da queste persone non sarebbe equiparabile a quello dei seguaci dello «Stato islamico» che tornano in patria.
È piuttosto probabile che, qualora il conflitto proseguisse e HTS consolidasse il proprio potere sul territorio siriano, simpatizzanti della jihad siano disposti a recarsi in Siria per supportare questo gruppo. SIC 2025
Le fazioni sono state smantellate.
Dove per smantellate s'intende che in parte sono state neutralizzate.
Cioè sottoposte a campagne omicidiarie mirate.
L'altra parte è stata riassorbita nei vari distretti e sotto il diretto controllo del ministero dell'interno.
L'ideologia è stata plasmata negli anni da Sheikh Al Attoun.
O la seguono. O la seguono.
Come diceva Fidan ai curdi. O vi sciogliete. O vi sciogliamo.
Ovviamente frange residue in questo tipo di situazioni non mancano.
Il pericolo viene dal percorso di democratizzazione della Siria di Al Sharaa.
Parallelamente al suo avanzare Daesh rafforzerà il proprio dominio.
Cosa che è stata ampiamente dimostrata dalle recenti operazioni antiterrorismo in Italia.
Hayat Tahrir non è più un modello da emulare o al quale unirsi.
Se uno sogna di fare il tagliateste il modello è Abu Usama al Tunisi.
C'è da aspettarsi una proliferazione di attentati posti in essere su suolo europeo da microcellule e cosiddetti lupi solitari piuttosto che una ondata di migrazione verso la Siria.
Per quanto riguarda il percorso inverso, la migrazione verso l'Europa, questo capitolo dovrebbe essere già stato discusso e blindato prima della caduta di Assad attraverso interlocuzioni a livello d'intelligence con la controparte siriana.
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