abbiamo imposto che durante le ore didattiche il telefonino non sia portato anche per iniziare a creare un distacco fisico tra la persona e lo strumento elettronico. Questo consente anche di recuperare quella relazione umana che a volte si è persa”, Vittorio Pisani Febbraio 2024
Durante un pranzo di Natale quando ero bambina arrivò una telefonata dalla procura di Chieti.
Si era costituito un presunto assassino.
Un auto di lì a poco sarebbe passata a prelevare mio zio che avrebbe dovuto sottoporlo ad interrogatorio.
Era un momento sacro del pranzo natalizio abruzzese.
Il brodo con cardone e pallotte.
Mio zio non lo vedemmo nemmeno pomeriggio.
Immagino sia una situazione alla quale il capo della polizia è ormai abituato.
Nelle occasioni ufficiali lo si vede con almeno due cellulari.
Il giorno dopo lessi sui giornali della vicenda.
E arrivai alla conclusione che non potevamo che andare fieri del lavoro svolto da mio zio.
Il sacrificio rendeva ragione dei risultati.
Il telefono è un dispositivo dal quale non si può prescindere nella vita moderna.
Il vero sforzo è distaccarsene ove necessario anche in sua presenza.
Imparare a comprendere quando e come usarlo.
Che c'è un modo buono e uno cattivo.
L'obiettivo è l'utilizzo buono.
Dal rafforzamento dello spirito e del carattere sgorga la consapevolezza di valori e principi fondanti della società.
Ai ragazzi va dato l'esempio. Uno spunto di riflessione.
Imposizioni e restrizioni servono solo ad allontanarli da noi.

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