La cosa che non viene sopportata è la non appartenenza. La libertà di non essere collocato, etichettato, ricondotto a un certo contesto è imperdonabile. Mentre se tu dici di essere di sinistra o di destra susciti in qualche modo dignità e rispetto. Essere così distratti e astratti in questa società, e soprattutto in certi contesti così provinciali come a Bologna dove l’appartenenza è l’unico strumento che ti permette di affrancarti, porta all’indifferenza altrui. Ci sono persone che hanno fatto carriera solo perché bravi e fedeli in tutte le situazioni e hanno sempre detto sì. ilfattoquotidiano
Bologna è fatta così. Dimentica facilmente. Che è una delle cose che la rende così speciale.
A me era piaciuto l'ispettore Sarti. Oggi le fiction, con la complicità silenziosa delle stesse forze dell'ordine, fanno a gara per rendere il meno istituzionale possibile la figura del poliziotto e del carabiniere.
Allora il poliziotto era rispettato. Anche temuto o guardato con diffidenza. Erano gli anni della uno bianca.
Sarti era umano con tutte le sue debolezze e senza venire meno al proprio impegno da servitore dello stato.
Cavina era un istrione. Un funerale in pompa magna forse nemmeno gli sarebbe piaciuto.
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