giovedì 10 febbraio 2022

Passo Passo

MA ANCHE NEL COMPARTO DELL’INTELLIGENCE SERPEGGIA INSOFFERENZA E SENSO DI DISAGIO – GABRIELLI HA RACCONTATO DI ESSERE STATO “INFORMATO” DALLA BELLONI E DI AVER SEGUITO “PASSO PASSO” LA STORIA: BENE, PERCHÉ NON L’HA COSTRETTA A DICHIARARSI SUBITO “NON DISPONIBILE”? Dagospia

Scrissi in tempi non sospetti che il prefetto Gabrielli si era stranito. Quando in audizione si mise a declinare fatto salvo fatto salvo, in stile Tullio De Piscopo, per indicare che non bisognava bloccare l'iter della legge sull'Agenzia con emendamenti poco utili.

Si può costringere una donna così forte e determinata a un passo indietro? 

L'autorità delegata, anche quando ha preso decisioni forti da capo di polizia e presumibilmente su input politico, non si era mai lasciato andare ad esternazioni pubbliche bizzarre come quelle delle ultime settimane. A quei tempi su determinate vicende la politica era compatta. 

L'affaire quirinalizio è stato caratterizzato da controversie e tensioni. Probabilmente quello che ha dato fastidio al prefetto Gabrielli, più che l'atteggiamento del direttore del DIS, è stata la mancata convergenza dei partiti. I numeri alla fine non corrispondevano.

La nota positiva per il momento è arrivata proprio dall'intelligence che a volte si appoggia ai contrasti politici per risolvere questioni interne. In questo caso non pare essere accaduto nulla del genere.

Per come li conosciamo da vicende passate, questa storia non è passata sotto silenzio. L'autorità delegata potrebbe dedicarsi, lontano da microfoni e telecamere, ad un confronto con loro. Di sicuro apprezzeranno il passo. 

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