venerdì 25 dicembre 2020

Waldweben

 Shami said, “Even if HTS was removed from the list of terrorist organizations, this does not mean a change in the military or political situation of the Syrian revolution. Yet striking off its name remains a significant and positive step, as this pretext would no longer be valid and used against the Syrian people’s aspirations of revolting against the [Bashar] al-Assad regime.” almonitor

Il rigetto di formule come quella di Astana, ha permesso ad Al Joulani di consolidare la propria potenza militare e di apparire come un vero rivoluzionario.

Questa mossa gli ha precluso una partecipazione attiva alla fase preparatoria di transizione.

Gli uomini del comandante di Hayat Tahrir sono sempre presenti agli incontri con i rappresentanti di governo, eserciti ed agenzie d'intelligence. Sotto le tende di Idlib e nei saloni dorati di Doha. 

Giocano un ruolo importante nella neutralizzazione di elementi di spicco dei gruppi qaedisti e anche nel recupero di ostaggi. E' possibile che forniscano elementi informativi utili a contrastare il terrorismo nei territori al di fuori della Siria.

Tutto ciò non è sufficiente affinché Hayat Tahrir possa essere preso in considerazione come parte di una fase transizione o di un governo nella Siria del post-Assad.

Una guerra come quella di Siria, non si combatte con i cadetti addestrati nelle accademie militari.

Il materiale umano a disposizione di Hayat Tahrir, ha attraversato palcoscenici di vario tipo. Dal Caucaso al nord Africa. Di buona parte di questi soggetti, Al Joulani si è liberato.

Pur rimanendo un gruppo che usa metodi terroristici, non si può fare a meno di ribadire l'enorme cambiamento ideologico al quale Nusra si è sottoposto.

Si tratta di concetti difficili da capire per i membri del Congresso e da digerire ai piani alti di Langley.

Ad Al Joulani non serve mostrare il lato umano o l'orientamento maturato verso una dimensione politica. Deve dimostrare in concreto quale ruolo Hayat Tahrir è in grado di svolgere in un processo politico capace di allontanare la Siria dall'era di Assad. Deve servirsi di intermediari adeguati.

Non solo lobbisti ma anche interlocutori dell'amministrazione americana con esperienza sul campo.

Qualcuno come Sayyid Badr in Yemen con gli Houti.

Solo così potrà evitare una soluzione simile al modello YPG-PKK/SDF o lo smantellamento voluto dalla Turchia.


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