domenica 1 marzo 2020

Just like me&you

Non più quindi un uomo spigoloso e dal passato incerto come l’amato Balistreri ma una donna, Aba Abate dalla doppia personalità: impiegata statale, madre e mamma ma soprattutto un agente dei servizi segreti che vive e lotta contro il male del nostro tempo: il terrorismo internazionale. 
Il profumo della dolce vita

The people who work alongside me every day are ordinary Australians just like you. They may be doing extraordinary things to protect you but when they are not at work they are ordinary members of our community. They have family and caring responsibilities. Many of them have mortgages and worry about the same sorts of things that we all do. They may be your neighbours or your friends and you may stand beside some of them in a supermarket queue or on the sidelines of a sporting event. Members of our team have also been on the front-lines battling bush fires and at times of crisis many of them put on their ADF Reserve uniforms to continue their service to their community in other ways. The point is we are you. It is just that the people on my team spend their days working anonymously but tirelessly to identify and stop those people who would seek to do our community harm. My team put themselves on the line and wrestle with significant complexity and risk every day. Asio Director General's Annual Threat Assessment

Because of the nature of your work, it is without public recognition, so it is on behalf of the country that I say to you all, thank you. 
Her Majesty The Queen 
Visiting MI5 headquarters 25 February 2020

nel corso di un dibattito che si è tenuto alcuni giorni fa nella libreria Raffaello di via Kerbaker. Ha spiegato l'avvocato Giuseppe De Vita, relatore ed esperto di indagini sensibili: spesso si parla di 007 attingendo ai luoghi comuni narrativi e cinematografici, ma occorre uscire dagli stereotipi, per comprendere ruoli e funzioni di un lavoro di retroguardia decisivo per le sorti del nostro Paese.
leandro del gaudio il mattino

La cosa che mi colpì di Paolo Salvatori, mentre lo ascoltavo "googlando" tra i resoconti audio-video dei suoi primi interventi alle presentazioni del libro in uscita, fu il forte accento romano.
Molto simile alla parlata della psicologa dell'Aise intervistata nello speciale Mediaset.
Può uno dei servizi segreti segreti, addirittura un alto dirigente, parlare così romano?
E a Roma c'è un romanesco solo, o tante inflessioni come qui in Abruzzo? Mi chiedevo.
A proposito di stereotipi.
Noi gente di paese, anche con Internet e la modernità, facciamo ragionamenti semplici.
Poco raffinati.

Non solo i luoghi comuni derivanti dai film e dalle fatiche letterarie che hanno creato un genere di successo per un pubblico diventato nel tempo esigente.
Anche la complessità delle vicende che contribuiscono a costruire la storia del nostro tempo, ha generato confusione e ingigantito gli stereotipi.
In un’epoca in cui una chiara consapevolezza di ciò che accade attorno a noi è necessaria per decidere da che parte stare, e spesso l’indecifrabilità delle dinamiche che animano la galassia geopolitica non lo consente, l’intelligence in molti Paesi si è aperta al pubblico.
Un’ampia finestra sui meccanismi che ne regolano le attività e uno scorcio sul privato degli operatori. Il lato simpatico dell'intelligence. Il volto umano dell'agente segreto.
Quella galassia sconosciuta che è primo baluardo di difesa del sistema Paese, nella realtà italiana come rilevava giorni fa il direttore del DIS prefetto Gennaro Vecchione, è composta di uomini e donne di straordinario spessore che ogni giorno mettono al servizio dell'Italia il loro sacrificio.

Per conciliare e gestire due dimensioni complesse come quella familiare e lavorativa, è più ragionevole pensare in termini di equilibrio e determinazione.
Una doppia personalità è necessaria nel caso in cui esse siano all'opposto.
La vita di famiglia per molti aspetti è complementare a quella del lavoro d'intelligence poiché per fronteggiarla vi è bisogno di grande sensibilità per non urtare quella altrui e anche per prevenire piccoli e grandi disastri.
Se solo si pensa ai comportamenti di una persona anziana, che nella forma sono vicini a quelli di un bambino ma nella sostanza hanno subito gli accadimenti di una vita intera, gli accorgimenti da mettere in atto per non fare loro del male e consentire un'esistenza serena, sono molto simili a quelli di cui ci si serve per leggere gli eventi che determinano la vita di un Paese e prevedere il corso della storia.
I segnali che lancia un cane prima di avventarsi contro un ospite (in silenzio per diverso tempo di fronte a ingressi nuovi o temporanei in casa, come quelli rappresentati da un neonato, una nonna o un vicino) richiedono la stessa attenzione e capacità di decodificazione di quelli inviati da un potenziale terrorista.

In generale la vita impone sacrifici e scelte in parte desiderate.
Quando l'obiettivo è sentito e di livello elevato, i sacrifici assumono un senso e sono sostenuti con naturalezza.





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