Nel 2011 ero rappresentante dell'Agenzia, dell'Aise, ad Abuja (Sett.2009-Dic.2011).
...Si lo conosco (Falcioni). E' stato nominato vice-console onorario a Port Hartcourt. Era uno degli imprenditori italiani presenti in quel Paese ed era uno degli interlocutori abituali per i compiti d'istituto.
...qualche ruolo di sostegno di questa candidatura ? O nella procedura di nomina.
... Nella procedura di nomina noi svolgiamo una attività informativa sui candidati alla nomina a console onorario.
In questi termini io ho espresso, ho effettuato un'attività informativa in cui io, la mia centrale, la direzione dell'agenzia .
Da parte nostra non c'erano elementi ostativi. Era persona introdotta sul territorio che era in grado di assicurare assistenza ai connazionali presenti in quella regione del Paese.
...Era console generale a Lagos (Giandomenico).
Durante una colazione in consolato mi chiese un parere sulla candidatura del signor Falcioni.
...che per noi era persona, non ci sono elementi ostativi alla sua candidatura.
...qualche tipo di ruolo nella procedura di nomina da parte degli esponenti locali dell'ENI ?
A me non è noto.
...Gabriele Volpi ? So chi è ma non l'ho conosciuto.
...Viktor Nawfar ? Non lo conosco.
..OPL 245 ? Ho letto i giornali.
(Incontrato Armanna) Cene Ambasciata, incontri con imprenditori locali.
Rapporti Armanna-Giandomenico ? Non ne ho idea.
Nome villa presidenziale ? Non mi viene. La chiamavamo villa presidenziale.
Non avevo rapporti con queste strutture (sicurezza presidenziale).
Posso ipotizzare ...
OPL 245 ...non rientrava nelle mie attività d'istituto
come fonte cognitiva ...solo letto dai giornali o parlato con qualcuno interessato a questa vicenda?
No perchè non avevo motivo di occuparmi di questa cosa.
...non con finalità relative al suo lavoro, come fonte cognitiva...solo letto dai giornali o in forma privata in Nigeria con qualcuno ?
al di fuori dei suoi compiti istituzionali (giudice)
No, non avevo motivo...
...capitato di ascoltare qualcosa durante queste cene sul blocco OPL 245? No.
Con altri dirigenti dell'ENI ?
No... perchè non rientrava nelle mie attività d'istituto.
Non ricorda o non è sicuro ? (giudice)
Non ricordo di aver ascoltato nulla relativo a questo ...
(su nomina Falcioni) io ho comunicato alla mia agenzia le risultanze informative
...al console Giandomenico io espressi un parere
Verbale e udienza Giandomenico ...indicazione puntuale (pubblico ministero)
E' lei la persona dei servizi segreti che ha dato ...indicazione..raccomandazione(giudice)
Ero io, io ero il rappresentante dell'Aise ...procedura già in corso avviata dal ministero affari esteri...il console lo sapeva benissimo
...coinvolto viaggio Scaroni e delegazione ENI attorno al 2010 ...?
sinceramente non ricordo...l'ENI ha una propria struttura di sicurezza
Ricorda se durante campagna elettorale 2011 ci furono episodi cruenti (lettura articolo di stampa su 11 morti causa stampede)?
Diciamo che la campagna elettorale in Nigeria è sempre sta abbastanza irruenta. Non ricordo casi particolari ma solitamente sono campagne elettorali abbastanza aggressive.
Scaroni Febbraio 2011 comizio elettorale di Goodluck ?
Non ne ho idea
(Lettura piani di volo con passeggeri Scaroni, De Scalzi, Casula) Le viene in mente qualcosa ?
Non ne ho contezza
Teste Castilletti Processo Scaroni e altri 29 Gennaio 2020
Audio Radio Radicale file nr.3
La testimonianza del signor Giandomenico del 2018 (trascrizione
) fu ricca di particolari in apparenza poco significativi rispetto alla sostanza del colloquio (pranzo a base di lasagna) e netta a proposito della "puntuale indicazione" ricevuta per la nomina alla carica di console onorario. Ma carente circa il nominativo dell'appartenente all'Aise che avrebbe fornito tale indicazione in favore di Falcioni. Anche quando venne richiamato il verbale con le dichiarazioni rese, disse che era "probabile, molto probabile" che si trattasse di Castilletti.
La precisazione fatta dallo stesso Castilletti in aula qualche giorno fa, sull'iter già avviato dal ministero per la procedura di nomina, conferma l'impressione che per qualche ragione il signor Falcioni fosse confuso sulla questione. Un eventuale confronto in aula tra i due non dovrebbe portare elementi di novità.
Quando si fa riferimento al lavoro d'intelligence, si pensa che il potere di controllo sulla sicurezza nazionale derivi dall'accesso ad una vasta mole d'informazioni a disposizione dei servizi segreti.
Non viene tenuto in considerazione invece, il fatto che la ricerca mirata frutto di una accurata selezione preventiva, è il metodo migliore per assicurare risultati con limiti spaziali e temporali ottimali. Tanto più che, quando si opera su territorio estero, bisogna fare attenzione a non infrangere i confini altrui, per evitare di mettere a rischio non solo la sicurezza ma anche le relazioni internazionali.
Un po' la strategia processuale, e un po' l'impianto investigativo di polizia giudiziaria, fanno sì che queste semplici nozioni non vengano tenute presente quando giudici e avvocati si trovano di fronte ad un uomo della sicurezza nazionale. Così come era accaduto per Costantini nell'ambito del processo Scajola, anche Salvatore Castilletti non è sfuggito allo schema.
Anche il presidente del tribunale, che aveva specificato quali erano i limiti entro i quali l'appartenente all'Aise era tenuto a rispondere, non è riuscito a trattenere domande che chiamavano in causa il privato cittadino Castilletti piuttosto che il dipendente d'agenzia.
Dipendente i cui limiti operativi, e i cui rapporti di conoscenza con attori locali (frequentazione casuale, relazione di lavoro, conoscenza solo per nominativo) sono stabiliti da regole ben precise.
Un altro fattore che spesso genera confusione nell'autorità giudiziaria, è costituito dai ruoli all'interno dell'ufficio.
Da un'attenta lettura dell'ordinanza Double Face e della sentenza emessa con rito immediato, appare chiaro che le notizie (sul cui effettivo livello di riservatezza c'è molto da discutere) fatte circolare fuori e dentro l'Aisi, scorrono su un doppio binario.
Quello del vertice dell'agenzia che intrattiene, forse con eccessiva cura e dispendio di tempo, rapporti istituzionali. E quello dei vertici operativi (Blengini-Parente) che sono assenti dagli scenari conviviali e che devono fare i conti con le conseguenze che questi in parte producono.
In un primo tempo quindi, essi devono confrontarsi con la necessità di trovare un impiego al nuovo arrivato (investigatore di provata esperienza e qualifica che, secondo il ragionamento della pubblica accusa, riesce ad accedere all'agenzia anche grazie alle buone relazioni intrattenute).
Successivamente caporeparto e vice si muovono per mettere in sicurezza l'ufficio e preservare il lavoro dedicato alla tutela della sicurezza nazionale dalla presenza di un soggetto potenzialmente pericoloso per la stessa.
Difficile pensare che questi loro movimenti possano essere orientati a costruire una cortina protettiva a difesa di Montante.
In generale forse, è necessaria maggiore trasparenza a livello istituzionale circa compiti e ruoli.
Allo stesso modo in cui i servizi all'indomani della riforma si aprirono per spiegare ai cittadini il reale significato del loro lavoro, così dovrebbero illustrare (per quanto possibile) maggiori dettagli su scopi e metodi a magistrati e giudici.
Si eviterebbero così, inutili controversie che sottraggono tempo (e forse anche serenità) alle giornate lavorative dei nostri angeli dei segreti.
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