"Alisarda, Meridiana e Air Italy non sono mai state fino in fondo quel che Karim Aga Khan avrebbe voluto", spiega Frigo. Motivo? "Il suo progetto di Costa Smeralda non si è mai compiuto del tutto, e la compagnia aerea che immaginava doveva supportare quel progetto che non ha mai potuto completare". Le critiche ambientaliste, i tentennamenti della Regione, i dubbi degli amministratori locali: tutto riporta al dibattito sul Master Plan, rimasto nei cassetti e nei desideri del principe ismaelita. "Sul piano economico, la compagnia aerea avrebbe potuto chiudere già dieci anni fa", sostiene il giornalista. "Se si è andati avanti è solo per l'amore sconfinato che l'Aga Khan aveva per questa terra e per la sua gente", aggiunge. ansa
Foto William Grant
Ormai è entrato nella parte.
Il Qatar s'insinua nei territori altrui in tutti i modi possibili, per rimanere a galla nel proprio.
Questa in sintesi era l'accusa principale alla base dell'ufficializzazione del Gulf rift.
In Italia ha trovato condizioni favorevoli grazie alla politica. Sia a livello locale che nazionale.
Bisognerebbe conoscere quanta influenza ha ottenuto, così facendo, nei processi decisionali.
Difficile che venga istituita un'indagine conoscitiva in tal senso.
Da noi ha preso quello che ha trovato. Situazioni complesse come l'operazione Meridiana, che hanno confermato il grande limite della guida e del management di Qatar Airways. La difficoltà di seguire politiche integrate che è invece l'arma vincente per Emirates e il governo emiratino.
L'incapacità di creare una linea competitiva in Europa e l'uso che è stato fatto di Air Italy per aggirare le regole di open skies, sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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