lunedì 27 gennaio 2020

Presunto

A questo punto è forse il caso di chiarire una volta per tutte il concetto di innocente/colpevole. Che non equivale affatto a condannato/assolto. L’innocente è chi non ha commesso il reato, il colpevole colui che l’ha commesso. Ma, se uno è innocente o colpevole, lo sa soltanto lui, che però non può giudicarsi da solo. Così, da che mondo è mondo, si delegano dei giudici a valutare eventuali testimonianze e prove, regolate da limiti precisi. La loro sentenza (assoluzione, o condanna, o prescrizione) è una pura convenzione: salvo rarissimi casi, non potrà mai fotografare l’intera “verità storica”, ma solo analizzare gli elementi utilizzabili raccolti, cioè la “verità giudiziaria”. In questa convenzione, da tutti accettata per evitare che le vittime si facciano giustizia da sole, è previsto che un probabilissimo colpevole venga assolto perché le prove non bastano al giudice per condannarlo. E, in Italia, che un sicuro colpevole non sia condannato perché è passato troppo tempo. 
Marco Travaglio 26 Gennaio 2020

L'ho scritto e lo ribadisco.
A Travaglio manca una fidanzata in grado di capirlo.
E' questo il suo vero problema.

L'articolo nel suo complesso non era così terribile come qualcuno lo ha voluto fare sembrare.
Travaglio dice spesso cose intelligenti.
Purtroppo lo fa per difendere i grillini che sono ormai in estinzione. E quindi indifendibili.
Quando Salvini vince alle urne, gran parte del merito va attribuito a Belpietro e alla sua squadra. Decenni di sostegno al centro destra e a Berlusconi gli hanno insegnato a capire quello che vuole la gente. E a costruire la notizia ad alto impatto. In modo da colpire l'elettorato che interessa a Salvini.
Il resto (citofonate e scenette con la fidanzata) serve a costruire l'atmosfera.
Matteo Salvini ha perso (se ha veramente perso) perché ha presentato una persona che non ha la capacità di guidare o amministrare nemmeno il proprio giardino.
Quando si ha veramente a cuore la patria e l'interesse nazionale, bisogna mettere da parte le proprie velleità e debolezze.

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