mercoledì 6 novembre 2019

To fatal sounds of broken dreams

Ahmed Yousef, in alcune occasioni ha anche dichiarato di essere stato assoldato dai servizi segreti italiani per attività di indagine e di pedinamento nei confronti di Matacena e ha più volte ha dichiarato di voler fare delle rivelazioni scottanti sul caso e su alcuni politici implicati chiamando in causa le autorità italiane e il Procuratore aggiunto della Dia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo. Inoltre, Yousef a parenti e amici ma non solo, ha più volte affermato di temere per la sua incolumità e di esser stato aggredito e minacciato sia in Italia che a Dubai da personaggi legati ai servizi segreti italiani, israeliani e palestinesi. lalucenews

«È uno alto, 1,85 circa, corporatura robusta però non è grosso. Ha i capelli lunghi neri. E porta sempre il sigaro, lo fuma, le dita delle mani sono lunghe e la stretta della mano molle. Ha una carnagione chiara, e ogni tanto alterna barba e pizzetto. Parla prettamente romano ma disse che era originario del Cilento - riferisce il collaboratore nisseno ai magistrati -. Da quello che so, per otto anni è stato al Sismi, però si è occupato sempre di lavori sporchi». A raccontare questo dettaglio a Riggio sarebbero stati proprio i compagni di cella dell’ex poliziotto. «Era un tipo operativo - dice ancora -. Per un periodo ha portato un cappello alla turca, un cappello rotondo di lana, che usano gli islamici». È questo il suo ritratto alla fine degli anni Novanta, a cavallo con l’inizio del Duemila: capelli lunghi neri e cappellino, barba e sigaro. Da qui, forse quel soprannome. «Non aveva problemi a dormire ovunque, anche nelle stazioni, non aveva problemi di niente. Non l’ho mai visto venire con una macchina propria - ricorda ancora -. Si faceva lasciare, poi lo riaccompagnavo io. Sempre alla stazione degli autobus o a quella dei treni». meridionews

Quello che rende unici i nostri servizi segreti, è che dopo avere studiato in dettaglio le vicende che li vedono protagonisti, a un certo punto (di solito dopo un paio d'anni o poco più) spunta qualcuno che racconta un particolare pecoreccio che stravolge quelle quasi certezze acquisite in anni di ricerche e riflessioni.
Io per esempio uno del Sismi me lo immaginavo un po' bullo e anche rozzo all'occorrenza.
Ma mai con la mano molle e il cappello alla turca.
Pensavo ci vedessero come fumo negli occhi a noi "islamici".
O musulmani come dicono nei Paesi civili.

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