venerdì 11 ottobre 2019

Ombre d’azur

La notizia della scomparsa del pittore e scultore arriva a poche ore di distanza dalla morte dello storico gallerista di Pescara Cesare Manzo. artribune

Il professore Spalletti sembrava bizzarro solo a guardarlo.
Lo sguardo serio e profondo. Il timbro di voce molto basso.
Quella massa di capelli tinti a forma di nido di rondine.
Ma poi parlandoci era la persona più normale del mondo.
Quando lavoravo in farmacia m'è capitato spesso di servirlo.
Mi aspettavo un atteggiamento altezzoso da uno abituato a girare il mondo. Un grande artista.
Invece chiedeva spiegazioni e ascoltava con attenzione come un paziente qualsiasi.
E soprattutto si fidava. La gente di paese al sud guarda con diffidenza ai giovani laureati.
Anche la moglie, allora fidanzata e sua collaboratrice, era una persona molto alla mano.
Il padre fu una delle prime persone che conoscemmo al nostro arrivo dal chietino.
Molto rispettato perché era esattore delle tasse. Era un uomo molto duro.
In paese si raccontava che Ettore era un ragazzino talmente ribelle che il padre lo legava ad un albero e poi tirava fuori la cintura. Difficile a credersi visto quello che è diventato.
O magari è vera la storia che per diventare una persona di successo bisogna patire sofferenze o avere un brutto carattere.
Ettore stasera è morto come una persona normale. Che in fondo tale era.
A casa sua.

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