A me piace capire le cose e le persone.
Per questo motivo m'intrigò quest'uomo dai modi riservati e dagli occhi enigmatici spuntato fuori all'improvviso qualche anno fa.
Per le stesse ragioni non ho seguito la disputa in esame. Ogni tanto leggo quel blog, che ritengo interessante per certi versi, ma essendo interessata ad altri temi e non ai toni accesi, non mi sono nemmeno soffermata più di tanto sugli articoli in questione.
Da uomo di stato che ha fatto la storia di questo Paese, e che è stato parte integrante di un'agenzia che in silenzio ha fatto i fatti e continua a farli, il generale Manenti ha diritto di pretendere giustizia se ritiene di avere subito un torto o anche più d'uno.
Non bisogna mai dimenticare che il servitore dello stato si muove attraverso un perimetro normativo stabilito e lo fa seguendo le direttive del governo in carica.
Non è la critica alla sua persona che conta.
Ma quella al sistema democratico del nostro Paese.
E poi c'è critica e critica.
Credo di conoscerlo abbastanza, anche senza avere avuto mai il piacere e l'onore di averlo conosciuto di persona. Se Alberto ha fatto questa mossa, vuol dire che ce n'era motivo.
E gestirà questa questione con l'equilibrio e il garbo di sempre.
Foto Leorugens Blog

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