Ma è chiaro che la scelta dei rapitori di fare sposare la ragazza e di imporle cosi una sorta di conversione all’Islam rende tutto più difficile. Se gli uomini che l’hanno in mano oggi la considerano ormai una di loro (a dispetto delle circostanze non certo libere in cui la Romano ha dovuto subire l’imposizione) potrebbero persino rifiutare una trattativa sul riscatto. A meno che – e proprio questa è la speranza – tutto sia solo un modo per alzare il prezzo.
Fazzo il giornale via next
Dall'articolo emergono due preoccupazioni che sembrerebbero animare il dibattito interno ai nostri servizi segreti.
La fase complessa di una vicenda che potrebbe essere arrivata ad una risoluzione e che va ad inserirsi in un contesto politico delicato. La riapertura della discussione parlamentare sullo ius soli.
Se è solido il rapporto costruito con Noordin Haji, che è esperto di quell'area in particolare per averci lavorato sotto copertura, non dovrebbero esserci problemi ad indicare a governo e opposizione la via da seguire.
Sotto il profilo del contrasto al terrorismo di matrice jihadista, tenuto conto delle problematiche relative ai flussi migratori e all'evoluzione osservata nelle aree di guerra, uno ius soli di tipo temperato, al quale si diceva favorevole Claudio Galzerano lo scorso anno nel corso di un convegno, non dovrebbe compromettere i risultati ottenuti grazie al decreto antiterrorismo.
Crescere le nuove generazioni con la consapevolezza di essere parte della nostra storia, può aiutare i genitori ad uscire fuori dal guscio di isolamento che si sono costruiti e che impedisce loro di integrarsi in maniera concreta.
Aprire un confronto interno e sincero su questa ed altre tematiche, piuttosto che lanciare messaggi di facile presa sulla classe politica, può costituire una fase costruttiva per i nostri servizi segreti.
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