Dopo aver retwittato una foto di Hakan Fidan, nei giorni in cui seguivo il caso Khashoggi, mi sono ritrovata tra i followers una serie di giornalisti turchi più che altro conosciuti a livello locale.
Il MIT si serve di un algoritmo molto potente che permette di individuare profili d'interesse, ma può contare anche su materiale umano che non desta sospetti.
Julian è un attivista più che un giornalista. Da sempre critico di Putin e Assad, ha in seguito allargato il proprio raggio d'azione su Twitter. Sfruttare la propria fama sui social permette di essere più incisivi. Era inevitabile che il focus della macchina giudiziaria turca puntasse su di lui e altri influencers.
A proposito di libertà di stampa, la relazione annuale del consiglio d'Europa segnala l'ostilità dei ministri Salvini e Di Maio, ma dimentica la reazione spropositata di Saviano che sui social ha altrettanto potere d'influenzare le reazioni e quindi di avvelenare il clima.
Se un limite è stato superato, questo è accaduto su entrambi i fronti.
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