venerdì 28 settembre 2018

Just like every night has its dawn

Giorni fa mi è passato davanti agli occhi un tweet di Zazzaroni.
Diceva che era morto il Zanza.
D'istinto ho gettato il nome su google per capire chi fosse e ho trovato un pò di storia .
In effetti questo signore pare avere rappresentato un'epoca, un modo di vivere, un pezzo di terra.
Quando ho letto come è morto, mi è tornato in mente che all'età della ragazza con cui si era appartato (come recitavano un po' tutte le testate in rete, non tanto per non offendere un morto ma per non sfatare un mito) io non sognavo il principe azzurro o una famiglia.
Volevo fare qualcosa di straordinario.
Ma nemmeno sognavo di rimanere appartata con un ultra sessantenne con i capelli lunghi.
Gli uomini con i capelli lunghi mi piacevano. Amavo Bon Jovi e i Poison.
Con Brett Michaels però non ci avrei preso nemmeno un caffè.
Gli uomini che puzzano di alcool e fumo non fanno per me.
E di capelloni normali all'epoca non se ne vedevano in giro.
Leggevo che era appartato con una ragazza svedese. Adesso scrivono rumena.
Chissà perché le donne straniere vanno in Romagna anche alla ricerca del Zanza di turno.
A me piaceva andare in Inghilterra in comitiva per parlare inglese per davvero, che qua da noi non lo parlava (e ancora non lo parla) nessuno. E perché è la terra della regina e del tè.
Ognuno fa le sue scelte, libere o obbligate, nella vita. Quello che non capisco è perché un intero Paese, almeno sui social, è in subbuglio per uno che si era appartato.
Un prete sarà anche libero di fare in casa sua quello che vuole. Se non gli ha concesso i funerali in chiesa, per non trasformare un rituale religioso in un circo, bisogna anche comprenderlo.
Nel frattempo io sogno ancora di fare qualcosa di straordinario.
E adesso vorrei anche il principe azzurro.
Però forse è troppo tardi.


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