mercoledì 1 agosto 2018

Cosa chi

La soluzione c’è. Un congresso subito, da fare a febbraio. Una leadership vera, non ordinaria, e una competizione tra i volti che forse più degli altri – insieme ai Renzi, ai Gentiloni e ai Calenda – in questo momento rappresentano le due anime di un centrosinistra possibile. Non due candidati premier, nel futuro, ma due capi partito: Nicola Zingaretti e Marco Minniti. Che cosa c’è ancora da aspettare? 
Claudio Cerasa 30 Luglio 2018

Le idee.
Se il massimo dell'espressione del governo è :
ti volevi fare la jacuzzi su un aereo che non serviva a niente.
La risposta obbligata, arrivata a stretto giro, è incentrata sull'aereo.
O sul meme Trump-Gentiloni-Conte.
Un'opposizione che per forza di cose deve battere questo tipo di sentiero, non può contemporaneamente avere le idee chiare sul chi e come.
Lo hanno capito anche gli irriducibili dei circoli minnitiani, ormai rassegnati a seguire il loro eroe nel tour della piadina e ad assecondarlo quando li delizia con perle di saggezza sulla propria insensibilità o allergia alle correnti.
Qua manca la politica.
Bisogna ricostruire quella. Non un partito o un leader.
Ricostruire. Non inventare.

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