domenica 3 giugno 2018

Una camomilla per Travaglio

Ultima annotazione per completare il profilo del ministro: il marito è un colonnello dell’Esercito al vertice di Segredifesa. Feltri-Tecce

Questo era il capitolo da sviluppare.
La stampa italiana si è gettata a pesce sulla questione dei contractors che è poi materia molto volatile specie per il giornalismo di casa nostra che di geopolitica e sicurezza poco ne mastica.

Lo osservavo in televisione nei giorni in cui il presidente Mattarella, a suo dire, aveva tolto ai grillini la possibilità di "istituzionalizzarsi".
Si agitava. Sbraitava paonazzo.
Lo invidio perché evidentemente non soffre degli acciacchi classici che l'età inevitabilmente porta. Pressione. Ansia.
E' pure magro beato lui.
Ora con tutta la simpatia che ispiri con quegli occhioni verde mare.
Però non puoi per due anni fare un giornale su Renzi, i genitori di Renzi, la moglie di Renzi, la sorella di Renzi, gli amici di Renzi, i servizi segreti di Renzi. Tutto Renzi minuto per minuto.
E poi lamentarti se Di Maio cade come un allocco nella rete di Salvini.
Poco istituzionalizzato anche lui, ma almeno accorto.
Dovevi essere propositivo come Repubblica e i giornalisti di Berlusconi.
Non mi dire che non sei mai andato a cena con Grillo o con uno dei Casaleggio per discutere la linea politica.

L'elemento interessante messo in evidenza da questa nuova stagione politica, è la maniera atipica in cui Travaglio muove le sue pattuglie per sostenere l'esecutivo.
In massa su Retequattro. Come Renzi su RussiaToday. A respirare cultura.
Gomez assieme a Liguori fa un presepino estivo.
Di Maio che urlava "adesso lo stato siamo noi" è un ulteriore segnale che un sostegno fatto di annotazioni non è sufficiente. Questi non hanno idea di che cosa sia veramente la politica.
Travaglio che ha esperienza e conoscenza da vendere, dovrebbe mettergliela a disposizione in maniera più efficace.

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