lunedì 4 giugno 2018

The result

The result is that it’s the countries of the quartet, rather than Qatar, that have suffered the most significant reputational setbacks. Saudi Arabia’s long-standing efforts to criticize Doha’s support for extremism in places like Syria and Libya have now been undermined by the partisan punditry that followed the crisis. Qatar has been able to portray such allegations as merely part of a paid effort by the Saudi side. foreignpolicy

Che Ahrar Al Sham sia al momento finanziato dalla Turchia o dal Qatar, non cambia molto la realtà attuale della regione.
Per le leggi italiane chi si unisce a Nusra è un terrorista.
A Doha a settimane alterne il governo del Qatar ospita ministri e comandanti militari italiani che ribadiscono e lodano l'alleanza tra i due Paesi.
Non è che non capiscono o non sanno.
Il problema è che il Gulf quartet non è stato in grado di portare evidenze concrete.
Il Qatar sa come muovesi.
Non lascia tracce ma conserva quelle lasciate dai partner o alleati del momento.
Il motivo per cui ha vinto per il momento la sfida, ameno in apparenza, è lo stesso per il quale è stato preso di mira. Nei decenni ha intrecciato rapporti con una miriade di governi ed entità che oggi riesce a tenere dalla propria parte in virtù dei segreti che conosce e dei rapporti commerciali costruiti.
E' lo stesso metodo usato dall'Iran con l'unione europea.
Se è azzardato parlare di ricatto, i contorni gli somigliano molto.

L'aspetto interessante di questo articolo è che è stato scritto da uno che lavora per stampa e think tank finanziati da Abu Dhabi. Riconosce i fallimenti del quartetto, ma punta l'attenzione principalmente su Mohammed bin Salman.
Dopo essere stato messo al muro dal segretario di stato americano per la poca buona volontà mostrata nel risolvere la disputa con il Qatar, evidentemente Mohammed bin Zayed sta pensando di cambiare strategia ed alleato.

Foto Thanoon bin Zayed Instagram

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