martedì 19 giugno 2018

Purtroppo ce li dobbiamo tenere

La prima cosa che mi colpì da bambina, appena arrivati da un paesino di montagna, fu il capo degli zingari che con sua moglie tutte le mattine attraversava la piazza con il calesse.
Rizziero e Virginia. Sembravano il re e la regina.
E' stata la droga a rovinare tutto.
Prima gli zingari si facevano gli affari loro. Nel senso che andavano rubare negli altri paesi.
Allo stesso modo dei "non zingari".
Da quando c'è la droga, c'è anche spaccio, minacce, riciclaggio.
I carabinieri spesso in zona per arrestarli o per portarli a disintossicare.
Se Salvini venisse al mio paese con la proposta di cacciarli, io credo che ci rifiuteremmo in massa. Per quanto scomodi sono diventati, gli zingari sono cresciuti con noi.
Nella stessa scuola, al catechismo, alle feste.
Diceva Travaglio in campagna elettorale : proviamo i cinque stelle. Che può esserci di peggio di Berlusconi e Renzi ?
Un Di Maio che non sa che pesci prendere e si limita a prendere atto con soddisfazione del fatto che Salvini ha smentito. E dice che lui deve pensare agli italiani e al lavoro.
Gli zingari sono italiani. Se ci ritroviamo a questo punto è perché li abbiamo sempre trattati come stranieri. Almeno gli Spinelli e i Morelli. E loro non hanno fatto molto per sfuggire a questo destino.
Nel paese vicino al mio, quello dove viveva Pio Pompa prima di approdare ai servizi, il problema esiste in misura minore. E' un paese più grande e ricco. Più vicino alla città ed è anche polo di attrazione culturale.
Siamo usciti da un governo che faceva molte chiacchiere e pochi fatti.
Tanta cultura. Poco lavoro.
Ce ne ritroviamo uno che vuole fare i fatti senza chiacchiere, ma finora campa di proclami e di guerre inutili
Ci vorrebbe una via di mezzo.

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