domenica 24 giugno 2018

Islamismo tre punto zero

Paradossalmente Shaykh Al Jawlani si ritrova immerso nelle stesse problematiche di Marshal Haftar che, se per un verso ha fatto della lotta all'islamismo la propria bandiera, al telefono con gli imam sauditi fa le fusa e promette una Libia governata dalla Sharia.
Hayat Tahrir Al Sham negli ultimi due anni ha molto mitigato la propria ideologia. Deve fare i conti però, con una base di cui ha bisogno e che è ancora fortemente influenzata dalla metodologia qaedista.

L'università di Ebla, nei pressi di Saraqeb, è una istituzione sostenuta da fondi privati e attiva da dieci anni. Cinque facoltà hanno prodotto finora circa 1200 laureati.
Ieri il preside (nella foto di qualche mese fa con alcuni docenti dell'università de L'Aquila con la quale è in atto un programma di scambi) sarebbe stato arrestato da esponenti di Hurras adDeen e Hayat Tahrir.
Da tempo l'edificio dell'università era meta delle visite degli uomini di Al Joulani e Julaybib (oltre che dei bombardamenti russi) che non avrebbero gradito i comportamenti eccessivamente disinvolti all'interno dell'istituzione.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un video, virale su Internet, dei festeggiamenti di fine anno. Ragazzi e ragazze assieme si dimenavano a suon di musica.
I giuristi di Hayat Tahrir hanno spiegato che varie volte era stata offerta all'università la possibilità di beneficiare di interventi chiarificatori da parte delle guide spirituali a proposito delle interpretazioni coraniche da seguire e dello stile di vita da praticare. Ma il preside avrebbe rifiutato.
Una corte valuterà l'accaduto.

Al Joulani non può inviare messaggi al dipartimento americano vantando un distacco da Al Qaeda, che esiste nei fatti, ma è praticato  solo a livello militare e non nella mentalità.
Il rapporto con le università, soprattutto quelle che strizzano l'occhio sia ad Assad che ai finanziatori stranieri, deve essere gestito tramite il dialogo.
Deve essere lasciata la libertà di espressione al loro interno.
Il governo del nord della Siria non è riconosciuto internazionalmente.
E di certo non lo sarà senza il sostegno popolare.
E' necessario soprattutto quello dei giovani.
Si può rimanere fedeli alla Sharia pur facendo delle concessioni in una fase da ritenere di transizione.
Il dialogo e il confronto servono a preparare il futuro.


Foto Riad Almustafa Facebook

Nessun commento:

Posta un commento