martedì 8 maggio 2018

لبيروت من قلبي سلامٌ لبيروت

However, Hezbollah itself has barely increased its representation in parliament, because of the sectarian electoral system.He dismissed the notion that Hezbollah “won” the election, arguing that the reality is far more complex.Hezbollah is still dependent on its alliances and domestic issues. “Hezbollah has a long way to go on its journey of fulfilling a dream of turning Lebanon into Islamic republic,” he said.jpost

E' significativo il fatto che un sistema di alleanze, e non l'ideologia, abbia vinto.
Un alibi in meno per Israele che ama sollevare venti di guerra ricorrendo all'equazione Hezbollah uguale Libano.
Ciò non toglie che Hezbollah rimanga sempre e comunque uno strumento nelle mani dell'Iran.
In una situazione  del genere quel sistema di alleanze verrà sfruttato per tenere sotto controllo il Libano e consolidare l'asse del proprio potere in regione.
Questa è la falla della versione che solitamente il primo ministro libanese riserva ai sostenitori europei che non comprendono la gravità.
L'espansionismo dell'Iran oltre i confini medio-orientali si nutre di questo sistema di ragnatele stese sia a livello politico che militare. In Iraq al generale Soleimani basta fare affidamento sulle milizie per entrare da padrone nelle stanze del potere a prescindere dal risultato elettorale.
Lo scacchiere medio-orientale rappresenta solo una fase dell'espansione iraniana.
Poi c'è il mediterraneo.
Agli europei il lamento delle monarchie saudite e di Israele potrà sembrare esagerato rispetto ai propri interessi. Ma l'impianto che l'Iran sta sviluppando dallo Yemen fino al Libano è un sistema criminale capace di affliggere anche l' Europa.
E' strano il fatto che proprio l'Italia, che ha molti interessi legati a queste dinamiche ed ha una rappresentanza e contatti molto ampi in Libano, sia anch'essa sorda a certe preoccupazioni.
Hariri molto più di prima è il primo ministro più adatto alle esigenze degli Hezbollah.

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