venerdì 25 maggio 2018

Abu Obeida torna a casa

Sarebbero frenetiche le trattative in corso tra Abu Mohammad Al Joulani e Ibrahim Rahmoon per risolvere una disputa interna.
Si tratta di uno dei capi militari di Hayat Tahrir al Sham che può vantare ascendente su circa ottocento uomini.
In contrasto con i vertici del gruppo circa i negoziati per lo scioglimento portati avanti con la Turchia, Abu Obeida originario delle montagne di Zawiya, nelle ultime ore sarebbe di fatto passato con i suoi tra le fila di Hurras al Deen.
Difficile capire se si tratti di bizze per acquisire maggior potere decisionale e accesso ai fondi o di un passaggio serio alla costola siriana di Al Qaeda.
E' una vicenda in apparenza dai contorni locali ma che può avere ripercussioni, soprattutto per la nostra sicurezza, a livello globale.
Con l'ultimo avanzamento effettuato nella de-escalation zone, la Turchia ha incrementato le proprie postazioni nell'area di Idlib e ha dato un ultimatum ad Hayat Tahrir.
La serie di omicidi che ha colpito nella giornata di oggi la formazione discendente da Nusra (quattro addirittura all'interno della sede di Dana) rappresenta un segnale importante per Abu Mohammad. E' arrivato il momento di portare a compimento la svolta iniziata con la separazione da Al Qaeda.
Altrimenti sarà la fine per lui e il suo gruppo. E soprattutto per le speranze della Siria.
Deve assolutamente sciogliere Hayat Tahrir, dopo aver convinto i refrattari all'accordo con la Turchia, e in seguito ripartire con una formazione frutto della fusione con elementi ideologicamente vicini a lui. Ripulita dall'estremismo e maggiormente orientata verso il dialogo politico. Ciò gli consentirà di avere maggiori appoggi dall'estero.
Difficilmente la situazione siriana evolverà come pare essere nei piani di Putin e degli arabi.
Rimarranno tensioni e conflitti multipolari al suo interno.
Ci sarà bisogno, da parte occidentale, di mantenere una sfera d'influenza attraverso le formazioni impegnate nel conflitto. Ma è finita ormai l'epoca di Nusra. Non più riscatti e guerriglia.
La complessità dello scenario e gli attori internazionali avranno bisogno di un interlocutore credibile che possa essere l'alternativa ad Assad. Quella alternativa che l'opposizione siriana succube di De Mistura non è mai riuscita ad essere.
Al Joulani deve afferrare questa opportunità.
Ma deve essere abile a prepararla nel modo migliore.
Deve evitare la fuga verso Hurras adDeen (formazione qaedista che stenta a decollare ma che potrebbe farlo se i suoi ranghi s'ingrandiscono e potrebbe anche tornare alla jihad globale e agli attentati su larga scala) e ricompattarsi assieme ad altre formazioni.
Il comandante di Hayat Tahrir ha mostrato intelligenza e coraggio nel non tornare indietro da Al Qaeda quando tutto andava male. Adesso deve fare un passo ulteriore. Un cambiamento ideologico.
Al Joulani ha fatto la storia dello jihadismo.
E' arrivato il tempo per lui di cambiare la storia della Siria.


Nessun commento:

Posta un commento