lunedì 23 aprile 2018

Gli strikes immaginari di Mismari e l'assenza dell'Italia

Al Mismari aveva rilasciato dichiarazioni molto generiche (secondo la traduzione fatta dai commentatori) sull'appoggio aereo prestato da forze straniere. Visto l'obiettivo era logico pensare che si trattasse degli americani. I quali però non si sono finora intromessi nei giochi politici ma si sono limitati ad azioni militari. Era improponibile quindi un loro coinvolgimento che avesse il significato di legittimazione dell'esercito del generale Haftar.
Un po' come la tanto strombazzata operazione di Derna, l'annuncio aveva l'obiettivo evidentemente di dare morale alle truppe e di distogliere l'attenzione dall'assenza del generale e dal protrarsi delle discussioni in merito alla successione.
Discussioni dalle quali l'Italia sembra essere assente, a parte qualche avvistamento di Falcon fatto dalla televisione di Belhadj che non è proprio un messaggero affidabile. Il nostro governo pare tuttora concentrato esclusivamente su Tripoli.
L'Ambasciatore italiano ha accolto una delegazione di investitori capeggiata dall'immancabile presidente della moschea di Roma ed è impegnato a mantenere buone relazioni con nazioni unite e governo di Tripoli.
La storia adesso si fa in tutt'altra zona. Che peso abbiamo noi o quali sono i nostri obiettivi, rimane un enigma. Ci vorrebbe Turing per rompere il codice del mistero.

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